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Sulle tematiche che riguardano la cittá i cittadini devono essere parte fondamentale del processo decisionale. Incomprensibili le parole del sindaco.

“Al confronto su Cisa Cerdisa, non sono stato invitato dai cittadini”: con queste parole Luca Caselli prova ad uscire dalla situazione di imbarazzo della giunta, dopo la richiesta dei residenti di Braida di essere parte attiva del processo di riqualificazione del quartiere.

L’accelerata di questi giorni, su un tema così delicato, ha messo in risalto le lacune di una gestione politica poco incline al confronto con la cittadinanza.

Il metodo, in casi come questo, diventa sostanza: sulla nuova procedura che si vuole utilizzare, purtroppo, è stata fatta molto confusione e ci sono ancora molto punti da chiarire.

Noi pensiamo che su temi vicini agli abitanti di Sassuolo, come ad esempio l’urbanistica, si debbano creare strumenti ed occasioni tese ad allargare il più possibile la partecipazione dei cittadini alle decisioni. Un diritto sacrosanto, quello rivendicato in quest’occasione dai residenti di Braida, che chiedono con forza di potere esprimere la propria opinione su un progetto che potrebbe cambiare per sempre il volto del loro quartiere e della città.

Ritornando alla frase di Caselli, non capiamo come un primo cittadino possa aspettare di essere “invitato” ad un iniziativa per esporre un progetto di questa rilevanza. Dovrebbe al contrario essere lui ad organizzare un incontro specifico per presentare il futuro della città. A tal proposito chiediamo di raccogliere quest’occasione per pianificare un’ assemblea pubblica dove parlare di Cisa Cerdisa nel suo complesso, inquadrando i lavori in un progetto più ampio per la città di Sassuolo e per Braida.

Tutto questo andrebbe fatto prima del prossimo consiglio comunale, così da conoscere il volere dei cittadini prima di prendere decisioni definitive e vincolanti.

Sonia Pistoni

PD SASSUOLO