La Gioventù musicale d’Italia sede di Modena presenta domenica 17 marzo 2013 alle ore 17,30 il recital di quello che è considerato come uno dei più originali talenti del pianoforte dei nostri giorni, alla sua seconda apparizione sul suolo italiano: il pianista islandese Víkingur Ólafsson. C’è chi lo ha descritto come un epigono di Glenn Gould, chi ha intravisto nel suo pianismo “postmoderno” un interprete fresco e anticonformista. All’auditorium Marco Biagi di Modena lo si potrà giudicare in un programma che è di per sé un bell’omaggio al genio di Gould a 80 anni esatti dalla nascita e a 30 dalla morte: di Johann Sebastian Bach le Partite n. 5 e 6, di Brahms i 3 Intermezzi op. 117, di Grieg il Pezzo Lirico op. 71 “Woodland Peace”, di Jean Sibelius la Sonatina in mi maggiore op. 67 n. 2, infine lo struggente Isoldes Liebestod (Amore-morte di Isotta) di Wagner-Liszt. Il recital di Víkingur Ólafsson s’intitola, infatti, Another Idea of North, Omaggio a Glenn Gould: è uno speciale progetto che il 28enne pianista islandese sta portando in giro per il mondo da alcuni mesi con cui intende celebrare il sommo pianista canadese Glenn Gould che, nel 2012, avrebbe compiuto 80 anni.
Alle due Partite di Bach, eseguite nella prima parte, segue una seconda metà legata alla trasmissione radiofonica The Idea of North, in cui Gould esplorava la solitudine nelle remote regioni del Canada settentrionale: Gould aveva descritto il programma come “l’intento più vicino a una dichiarazione autobiografica da proporre in radio”. La voce di Gould, in alcuni passaggi registrati e trasmessi dagli altoparlanti in teatro, in cui il pianista disserta filosoficamente sulla natura della musica e della perfomance, o in cui ironizza sulla fuga radiofonica come in So you want to write a fugue (Così vuoi scrivere una fuga), riecheggerà in apertura e nel corso del concerto, in un affascinante gioco fra passato e realtà. Nella seconda parte del programma gli ultimi intermezzi di Brahms sono, tra le registrazioni di Gould, quelle a cui teneva di più, mentre la scelta di Grieg ha un carattere più personale: egli sosteneva, infatti, che Grieg (che era cucino della nonna materna di Gould) fosse per lui come uno zio, tanto da nominarlo “zio Edvard”. Sibelius, nei suoi ultimi anni, è stato per lui l’emblema della solitudine Chiude il cerchio Isolde’s Liebestod, forse l’ultima frontiera della solitudine e dell’interpretazione gouldiana.
Classe 1984, considerato ormai come il più importante concertista dell’Islanda, Víkingur Ólafsson sta destando molta attenzione anche dalla stampa internazionale: ha studiato alla Juilliard School con Robert McDonald e Jerome Lowenthal. Nel 2008 ha debuttato all’Avery Hall a New York. Ha collaborato con artisti quali Björk e Martin Fröst e direttori quali Vladimir Ashkenazy, Ilan Volkov, Petri Sakari e Roberto Abbado. I compositori Haukur Tómasson, Daníel Bjarnason, Snorri Sigfús Birgisson, Mark-Anthony Turnage e Atli Heimir Sveinsson hanno scritto per lui. Attualmente lavora a un progetto per la televisione islandese dove parla di musica in 10 episodi che saranno trasmessi nel 2013. Ha inaugurato la nuova sala da concerti Harpa, a Reykjavik, dove cura un festival di musica da camera. Numerosi i riconoscimenti: due Icelandic Music Award, l’American-Scandinavian Society Cultural Prize, la borsa di studio Vladimir Horowitz alla Juilliard School, Rotary Foundation Cultural Grant e Icelandic Optimism Prize 2009. Nel 2009 è stato il più giovane artista nominato per il Nordic Council Music Prize.
I biglietti, da 10 e 15 euro, sono acquistabili presso Punto Touring di Piazzale San Domenico 4 a Modena (tel 059-223344), on line sul sito www.gmimo.it o il giorno stesso del concerto all’auditorium Marco Biagi (largo M.Biagi 10 – Modena) a partire dalle ore 16,30.