Di notte e in un periodo in cui l’attività venatoria è sospesa e quindi vietata su tutto il territorio. Violazioni che sono costate care a due cacciatori di frodo, scoperti nel corso dell’attività di controllo del territorio dai Carabinieri della Tenenza di Scandiano che con l’accusa di esercizio abusivo della caccia effettuato in ore notturne denunceranno alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia due cacciatori reggiani di 35 e 33 anni sequestrando loro il daino che avevano abbattuto unitamente al fucile, comprensivo delle munizioni, rinvenuto in macchina.
Da un po’ di tempo i Carabinieri scandianesi sula scorta di alcune segnalazioni avevano intensificato l’attività antibracconaggio attraverso mirati controlli eseguiti lungo le strade che conducono alle riserve faunistiche della zona. L’altra notte poco prima delle 23,00 i militari intimavano l’alt ad un’autovettura sospetta riscontrando del sangue sugli abiti di uno dei due uomini a bordo. Gli approfondimenti dei controlli portavano a rinvenire nel bagagliaio un daino morto. “E’ stato un incidente, è finito contro l’auto!” Quando poi i Carabinieri hanno visto sulla testa del daino un buco causato da colpo d’arma da fuoco hanno aggiunto “L’abbiamo finito per non farlo soffrire.” La mancanza dei danni al’auto congiunta ad una serie di riscontri investigativi acquisiti nel proseguo degli accertamenti dai carabinieri consentivano di ravvisare a carico dei due bracconieri il reato di esercizio abusivo della caccia in ore notturne per la cui ipotesi verranno denunciati alla Procura reggiana.
Ai guai penali seguiranno una serie di provvedimenti amministrativi come la proposta per la revoca delle rispettive licenze di caccia e quella relativa al divieto di detenzioni di armi, munizioni e materiali esplodenti. Nella more di tali provvedimenti ai due cacciatori sono state ritirate tutte le armi rispettivamente denunciate (una quindicina tra fucili e pistole). L’ungulato rinvenuto nel cofano è stato sequestrato e poi affidato alla polizia provinciale. L’episodio di bracconaggio appena scoperto è probabilmente la punta di un fenomeno molto più diffuso. Se ci sono cacciatori di frodo di grossa selvaggina, c’è sicuramente chi è pronto a comprare i capi abbattuti (si tratta di decine di chili di carne totalmente priva di controlli sanitari). E’ su questo fronte infatti che ora proseguono le indagini non escludendosi eventuali collegamenti con il commercio clandestino dove si muoverebbero disonesti gestori di ristorante che, col loro comportamento, danneggiano i tanti ristoratori che lavorano con serietà e passione.