Da alcuni giorni i Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli, allo scopo di contrastare l’illecita attività di spaccio che è stata segnalata nella zona della Stazione Ferroviaria – con particolare riguardo nel triangolo ricompreso tra le vie Paradisi, Turri e Sani – stanno presidiando la zona attraverso servizi ad hoc che vede l’impiego di militari in abiti borghesi. Questa notte le attenzioni dei carabinieri si focalizzavano su un giovane sospetto che percorreva in bicicletta la Via Paradisi imboccando il tunnel che conduce alla Via Turri.Fermato dai carabinieri che intendevano procedere ai dovuti controlli l’uomo andava inspiegabilmente in escandescenza ed al solo invito di seguire i militari in macchina incominciava ad aggredirli a calci e pugni e solo con la forza i militari avevano la meglio su di lui. Insospettiti da tale atteggiamento di gratuita violenza i carabinieri, ipotizzando che l’uomo volesse evitare i controlli per nascondere qualcos’altro di illecito, dapprima procedevano ad un’ispezione personale e quindi ala perquisizione domiciliare preso la vicina abitazione di Viale Piave dove pur non rinvenendo nulla di illecito i carabinieri portavano alla luce una grave situazione di degrado. L’appartamento appariva come una vera e propria casbah dove le unità abitative erano costituite dalle camere da letto occupate da diversi stranieri. Nella camera adibita a casa dal cittadino straniero fermato dai carabinieri, non veniva rinvenuto nulla di illecitamente detenuto. L’uomo tuttavia, identificato in un cittadino pakistano 20enne veniva arrestato dai carabinieri in ordine all’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale avendo con la sua condotta violenta mandato in ospedale un maresciallo che dopo le cure è stato dimesso con una prognosi di alcuni giorni per le contusioni riscontrate a seguito dei pugni inferti dal ragazza. Indagini anche sul versante delle condizioni abitative saranno ora avviate dai Carabinieri: fermo restando la regolarità di soggiorno degli stranieri identificati i militari intendono verificare se la proprietà abbia provveduto alle incombenze di legge come la denuncia dei presenti alle competenti autorità e l’avvenuto adempimento della registrazione dell’affitto percepito. Nel frattempo il 20enne arrestato dai carabinieri è stato ristretto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.