“Il Ministro dell’Ambiente ha dichiarato l’intenzione di riattivare in termini rapidi il Sistri, ritenendo, quindi, implicitamente superate le criticità che avevano determinato la sua sospensione – scrive in una nota Rete Imprese Italia -. Ciò sorprende e preoccupa, perché appare in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino ad oggi e ben evidenziato nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Il sistema di tracciabilità dei rifiuti – conclude Rete – va integralmente ripensato”.
Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, con un comunicato apparso su alcuni giornali e sul sito del suo Dicastero, ha dichiarato l’intenzione di riattivare in termini rapidi il Sistri, ritenendo, quindi, implicitamente superate le criticità che avevano determinato la sua sospensione.
Sorprende e preoccupa – dichiara Carlo Galassi Presidente di Turno di Rete Imprese Italia Modena – la decisione del Ministro che appare in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino ad oggi e ben evidenziato nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
Senza considerare che l’aver disposto un’entrata in operatività graduale tra rifiuti pericolosi e non pericolosi, in assenza di un congruo periodo di sperimentazione, rischia di generare un blocco operativo per chi, come i trasportatori, si troverà costretto a operare seguendo diverse procedure e diverse tecnologie informatiche.
L’ultima cosa di cui hanno bisogno gli operatori e le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti è di alimentare ulteriore confusione su questa delicata e complessa materia.
A giudizio di Rete Imprese Italia il Sistri va, invece, integralmente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità. Chiediamo, pertanto, al Ministro Clini di chiarire l’effettiva portata delle intenzioni manifestate, affinché non si producano, su questa vicenda, ulteriori danni economici per le imprese.