attrezzi-sequestratiIl furto di rame rappresenta uno dei principali fenomeni criminali del momento che produce danni economici rilevanti al sistema paese, con annessi rischi altissimi per la sicurezza collettiva ed individuale. Il contrasto a tale fenomeno è uno degli obiettivi fondamentali delle attività di Polizia. Nella giornata di ieri, tre cittadini rumeni sono entrati forzando la recinzione nei capannoni della ditta “Ricchetti” in via Radici in piano per rubare i cavi di rame ivi presenti.

Il lavoro era iniziato già da qualche giorno , infatti, i ladri tagliavano i fili e poi dopo averli puliti li avvolgevano in bobine pronte per essere caricate durante la notte.

Qualcosa, però, non è stato preventivato dai tre rumeni. Il taglio dei cavi elettrici ha portato ad un black out nell’azienda che è stato prontamente segnalato alla vigilanza privata “Aquila”. Sul posto si è portata una guardia giurata dell’Istituto, unitamente alla volante del Commissariato di Sassuolo, trovando tre soggetti su delle scale mentre tagliavano i cavi elettrici e nel contempo li ripulivano dal materiale plastico. Alla richiesta circa la loro presenza nei capannoni, i tre hanno cercato di spiegare di essere addetti di una ditta delle pulizie.

Immediatamente, i tre sono stati fermati e condotti in Commissariato ed identificati per V.V del 1968 residente nel comune di Formigine con precedenti per furti, S.L. classe 1985 e G.I classe 1981, entrambi senza precedenti e senza residenza in Italia. Sul posto erano già stati raccolti circa 130 kg di rame in più di 10 rotoli per essere collocati sul mercato illegale.

Gli agenti del Commissariato hanno poi rinvenuto nel parcheggio del Panorama l’autovettura utilizzata dai tre per raggiungere il posto, appositamente lasciata a distanza per non destare sospetti, all’interno della quale vi erano altri strumenti necessari per l’attività di taglio e raccolta.

I tre sono stati dichiarati in stato di arresto per furto aggravato e saranno giudicati nella mattinata con rito direttissimo.