Lunedì 17 Giugno Reggio Emilia ha avuto l’occasione grazie a Amnesty e Arcigay di ospitare attivisti lgbt da Francia, Russia, Uganda, Italia e Iran al Circolo Arci Gardenia.
Si è creato un legame di forza, tutti e tutte uniti per lottare a sostegno dei diritti umani, della libertà delle persone omosessuali in tutto il mondo. In 78 paesi del mondo l’omosessualità è considerata un reato; in sette di questi (Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Sudan, Yemen e negli stati della federazione della Nigeria che applicano la shariae nelle zone meridionali della Somalia) i rapporti fra persone dello stesso sesso sono puniti con la pena di morte.
Noi cittadini omosessuali italiani non ci sentiamo più fortunati rispetto ad altri cittadini omo che rischiano la pena di morte o che vengono arrestati, una discriminazione è una discriminazione, una violenza è una violenza, fin che al mondo ci saranno cittadini di serie A e cittadini di serie B la nostra missione come attivisti lgbti* non sarà terminata.
Dal 10 al 22 giugno, saranno in Italia per un tour sui diritti umani, Anton Kuzmindell’associazione russa Comingout, Giovanna Rincon Murillo, attivista transgender dell’associazione francese Acceptess-t, Kasha Jacqueline Nabagesera, attivista ugandese diFreedom & Roam Uganda e vincitrice del premio per i difensori dei diritti umani, Martin Ennals e Mathieu Nocent dell’associazione francese Inter-Lgbti.
Durante il tour che prosegue in altre città, gli ospiti internazionali prendono parte a diverse iniziative organizzate sul territorio nazionale e promuovono l’appello perché vi sia giustizia per Noxolo Nogwaza, attivista Lgbti sudafricana uccisa nel 2011 a causa del suo orientamento sessuale.
(Arcigay e Amnesty Reggio Emilia)