Lungo la linea ferroviaria Porrettana, la Regione Emilia-Romagna dovrebbe “estendere la corsa dei treni fermi alla stazione di Porretta fino allo stazione di Pracchia, in modo da garantire un servizio minimo ai pendolari emiliani che devono recarsi in Toscana”. Inoltre, dovrebbe favorire “un’azione collegiale che metta al centro le politiche di sviluppo della montagna” con una “pianificazione unitaria dell’Appennino tosco-emiliano”. Lo chiede una risoluzione firmata da consiglieri del Pd (prima firmataria Paola Marani), del Pdl e della Lega nord, approva all’unanimità dall’Assemblea legislativa.

Nel documento, illustrato in Aula da Marani, si sollecita l’esecutivo regionale a “trovare una soluzione condivisa con la Regione Toscana, rispettando competenze ed oneri, per la riattivazione di un servizio ferroviario puntale ed efficiente sulla linea ferroviaria Porrettana”, dopo che nel 2011, “a fronte dei tagli alle risorse statali per il servizio pubblico, la Regione Toscana ha deciso di sostituire sei corse su dodici con un servizio bus alternativo”. La situazione è poi peggiorata “dall’aprile 2012, quando il servizio dei bus sostitutivi viene riassorbito entro il Tpl della Provincia di Pistoia e i Comuni emiliani dell’area che va da Pracchia a Porretta si trovano completamente esclusi”.

Approvato anche un emendamento presentato da Andrea Defranceschi (Mov5stelle).

Hanno sottoscritto la risoluzione, oltre a Marani, Antonio Mumolo, Thomas Casadei, Marco Monari e Giuseppe Paruolo del Pd; Galeazzo Bignami, Enrico Aimi, Luca Bartolini e Marco Lombardi del Pdl; Manes Bernardini della Lega nord.