L’Assemblea legislativa è “orgogliosa” del “servizio pubblico offerto dal Corecom” perché “mette a disposizione un canale diretto per un dialogo semplice tra amministrazione e cittadini, fornendo loro le risposte e i servizi di cui hanno bisogno”.
Con queste parole la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Palma Costi, ha di fatto aperto il primo degli incontri pubblici a tema (oggi pomeriggio, nella Sala Polivalente ‘Guido Fanti’ dell’Assemblea, in viale Aldo Moro 50, a Bologna, quello sulle conciliazioni, domani gli altri due) per fare il bilancio delle attività e dei risultati ottenuti dal Comitato regionale sulle comunicazioni nei cinque anni di mandato dell’attuale comitato direttivo del Corecom – Gianluca Gardini (presidente), Giuseppe Bettini (vicepresidente) e Arianna Alberici (componente) -, nominato nel 2008 e ora in scadenza.
“Le competenze del Corecom Emilia-Romagna sono riconosciute non solo nel nostro territorio ma anche a livello nazionale- sottolinea Costi- e i 5.000 casi relativi a controversie fra consumatori e gestori di telecomunicazione (operatori telefonici, del web, televisioni) presi in carico nel 2012 – pratiche di conciliazione che hanno portato a più di 3 milioni di euro restituiti ai cittadini e alle imprese-, ben dimostrano la capacità di dare risposte di questo servizio, che è un esempio di accessibilità semplice che deve essere ripreso anche in altri ambiti”.
Oltre a porgere i “calorosi e affettuosi ringraziamenti” a nome di tutta l’Assemblea legislativa ai membri del Corecom e a tutta la struttura, Costi coglie l’occasione per indicare la linea futura da seguire: “Sarà importante riflettere sul cambiamento dei media, pensiamo solo, per fare un esempio, a quanto si è rivelata importante e strutturata la rete dei social network in un momento così tragico per noi come il terremoto”.
Per il presidente uscente Gardini, “in questi anni abbiamo scelto come Corecom di avvicinarci ai territori, in base al principio di sussidiarietà, e abbiamo dimostrato che almeno nell’ambito della comunicazione il decentramento vero funziona”. Per garantire efficienza al servizio, prosegue, “bisogna garantire un livello di prestazioni uniforme, l’ordinamento nazionale deve essere unitario, bisogna chiudere fino in fondo il processo di delega, altrimenti permane una situazione per cui i provvedimenti del Corecom Emilia-Romagna vengono impegnati davanti al Tar del Lazio”. Insomma, serve, conclude, “una identità più chiara per i Corecom, mantenendo un profilo indipendente, spero il futuro sia una uniformità delle pratiche”.
Il tema in discussione nell’incontro di oggi è stato quello dell’attività di risoluzione delle controversie che si configura come un vero e proprio servizio al cittadino e alle imprese che, attraverso questo strumento, vedono soddisfatto il proprio bisogno fondamentale di giustizia. In particolare l’attività di conciliazione è una delle deleghe storiche gestite con maggiore efficacia dal Corecom sulla base di una convenzione quadro sottoscritta nel febbraio 2004 fra i presidenti di Agcom, della Regione Emilia-Romagna, e del Corecom.
Sicuramente l’attività di risoluzione delle controversie è tra le funzioni che si stanno rivelando più importanti ed efficaci. In particolare per quanto attiene alle istanze di conciliazione si è assistito ad un notevole incremento del loro numero, che si aggira nell’ordine di migliaia all’anno. A titolo esemplificativo, nel 2008 erano pervenute 2.970 istanze, per arrivare nel 2012 a 4.623. Il dato saliente sta nella percentuale di accordi raggiunti che supera l’80%, pur con oscillazioni annuali dovute anche a variazioni di comportamento degli utenti e degli operatori telefonici. Anche in termini economici si è assistito ad un aumento del valore degli importi complessivi a favore degli utenti; si è passati infatti da 1.130.320,60 del 2009 a 1.477.640,00 euro del 2012, così come gli importi complessivi a favore dell’operatore sono passati da 3.000,00 euro del 2009 a 253.663,00 euro del 2012. La conciliazione con l’importo più alto in favore dell’utente ha avuto ad oggetto lo storno di 113.000,00 euro; mentre in favore dell’operatore l’importo di 100.000,00 euro .
L’attività di definizione delle controversie, delegata dall’Agcom a fine 2009, ha prodotto il deposito di oltre 1.000 istanze nei primi tre anni pieni di esercizio (2010-1012). La funzione svolta è di decidere, con un provvedimento amministrativo che chiude un’istruttoria lunga e complessa, le controversie non conciliate, condannando l’operatore, ove si riscontri la sua responsabilità, al pagamento di indennizzi a favore dell’utente, a rimborsi di somme non dovute, all’annullamento di fatture. Le delibere adottate hanno visto una condanna media al pagamento di indennizzi per circa 3.000 euro, mentre gli accordi tra le parti, sottoscritti nelle more del procedimento, hanno visto un valore medio di somme riconosciute agli utenti pari a 800 euro. La gratuità del procedimento, la competenza specialistica dei funzionari addetti, la complessità dell’istruttoria e quindi la sua completezza, sono tutti elementi che hanno decretato la diffusione di questo strumento e il rilevante impatto sulla vita della comunità locale.
E’ seguita la presentazione del massimario di definizione delle controversie, realizzato dal Corecom in collaborazione con la Fondazione Forense Bolognese.