campo_mirtilliCon una settimana di ritardo rispetto alla consuetudine degli altri anni, apre sabato 10 agosto la stagione di raccolta dei mirtilli sull’Alto Appennino Modenese. La stagione in ritardo ha rallentato la maturazione del prodotto, il quale tuttavia si presenta in quantità e con la consueta qualità riconosciuta a livello nazionale per le caratteristiche organolettiche particolari, riscontrabili soltanto a questa latitudine, con mirtilli apprezzati anche nelle stesse località alpine.

La raccolta è consentita per un massimo di 5 chilogrammi giornalieri ai soli residenti nei comuni del Parco del Frignano (Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Pievepelago, Riolunato e Sestola) e per 1 chilogrammo per tutti gli altri. Agli stessi residenti nei comuni del Parco da almeno 5 anni, tramite un apposito tesserino a pagamento, è permessa in via esclusiva la raccolta a fini economici e commerciali. Il tesserino, rilasciato dagli uffici del Parco, consente una raccolta di 100 chili di prodotto al giorno ed ha un costo di 120 euro, con riduzione ad 80 euro per disoccupati e giovani fino a 25 anni.

La raccolta è disciplinata da un regolamento che prevede l’uso dell’apposito rastrello (pettine). Può essere effettuata sui terreni pubblici e sui terreni privati (escluse le pertinenze degli immobili) dove i proprietari non abbiano espressamente vietato la raccolta tramite delimitazioni con tabelle o recinzioni. Questa precisazione si rende necessaria anche per chiarire alcuni equivoci sorti a seguito delle notizie apparse in questi giorni sulla stampa locale.

Per il corretto rispetto delle norme sulla raccolta del Mirtillo dell’Appennino Modenese, il Parco del Frignano ha attivato controlli specifici anche in collaborazione con gli altri organi di vigilanza territoriali.