È già stata visitata da centinaia di persone la mostra “Un secolo di imprese”, in corso fino al 10 novembre presso il Foyer del Teatro Nuovo di Mirandola. Dato il successo dell’iniziativa, l’esposizione rimarrà aperta anche nella giornata di venerdì 1 novembre dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.

La mostra, promossa dal Comune di Mirandola e dai soci del Centro Studi Numismatici e Filatelici con la collaborazione dei volontari Auser, ha il fondamentale contributo di BBraun Avitum Italy e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.

La mostra ed il volume ad essa collegato concludono le celebrazioni per il 50° anniversario del biomedicale mirandolese, iniziate nell’aprile 2012 e ripartite, dopo il sisma, a testimoniare la voglia di andare avanti guardando al futuro. E proprio la data di nascita del biomedicale (1962) rappresenta uno dei due termini di riferimento temporale della mostra e del volume. L’altro, quello iniziale, è il 1859, quando a Mirandola sventola per la prima volta il tricolore. Nei 100 anni che dividono i due estremi (1859-1962), la città dei Pico ha assistito ad un eccezionale sviluppo, rappresentato nel Foyer da centinaia di documenti di ditte mirandolesi. Ci sono fatture, lettere, pubblicità di imprese private, di cooperative e consorzi, ed anche di istituti bancari oggi scomparsi o in parte dimenticati. Sono esposte addirittura scatole di biscotti ed altre confezioni “d’annata”, bottiglie mignon di liquori, coltellini per il Parmigiano, occhiali… tutto targato “Mirandola”. A farla da padrone sono le industrie di trasformazione alimentare e quelle meccaniche, ma sono ben rappresentati anche altri settori, a testimoniare una certa vivacità della città, partita in condizioni estremamente difficili dopo l’Unità d’Italia e arrivata soltanto nei primi anni Sessanta ad assaporare il “boom” economico.

Merito della mostra va ai collezionisti del Centro Studi Numismatici e Filatelici ed al Comune, che hanno voluto fermamente questo evento come recupero dell’identità di un territorio ferito dal sisma ma che ha voglia di ripartire senza dimenticare le proprie radici.

L’esposizione è visitabile ad ingresso libero fino a domenica 10 novembre (il venerdì ore 16.30-19, sabato 9-12.30 e 16.30-19 e domenica 9-12.30 e 15-19).