L’Unione dei Comuni del Sorbara diventa una realtà all’avanguardia in tutta la regione nella gestione dei dati a livello informatico. A poco più di un anno dai tragici eventi del terremoto del maggio 2012, proprio l’ente che associa tra loro i Comuni di Bastiglia, Bomporto, Nonantola e Ravarino, ha infatti lanciato in questi giorni un innovativo progetto di delocalizzazione e virtualizzazione del Ced (Centro Elaborazione Dati), che permetterà sia una maggiore sicurezza nella gestione dei dati informatici dei vari Comuni, sia un risparmio calcolato nell’ordine del 60 – 70% rispetto al precedente modo di operare.
In pratica, è stato creato un unico Centro Elaborazione Dati, con sede nel municipio di Ravarino, che gestisce all’interno di un solo elaboratore tutti i server dei 4 Comuni dell’Unione. Inoltre, per scongiurare che il “maxi cervellone” elettronico possa subire danni di qualsiasi natura (terremoto compreso), tutti i dati non hanno soltanto una doppia copia all’interno di questo server, ma sono anche preservati nel “cloud”, ovverosia una “nuvola” di dati gestita da un centro informatico sicuro con sede a Bologna.
L’idea adottata dall’Unione dei Comuni del Sorbara arriva grazie alla collaborazione con Aitec, azienda di Vignola specializzata in servizi informatici. L’ing. Marco Galli, titolare di Aitec, spiega: “Il problema del Ced di un Comune è normalmente quello di dovere gestire una molteplicità di server per ogni servizio, dall’anagrafe, all’ufficio tecnico, all’ufficio ambiente, etc. Ogni server assolve infatti normalmente alle funzioni di un solo settore. Quando poi ci si trova di fronte a unioni di Comuni, i server si moltiplicano. Se poi un server si rompe, spesso si è costretti a fermare l’attività. Da alcuni anni, tuttavia, c’è la possibilità di “virtualizzare” i server, ovvero di inserire in un solo elaboratore più server contemporaneamente, senza il rischio di avere conflitti interni. Inoltre, all’interno di questo maxi – server, i vari sistemi hanno sempre un “gemello”; se uno si danneggia, parte immediatamente la sua copia. Il processo di virtualizzazione dei server, adottata dall’Unione dei Comuni del Sorbara, presenta quindi un doppio vantaggio immediato: consolidamento (tanti server racchiusi in un solo hardware) e ridondanza (riattivazione immediata di tutti i dati e delle funzioni nel server di scorta). E non solo: l’attivazione del “cloud”, ovvero del salvataggio dei dati delocalizzati nella “nuvola”, preserva ulteriormente tutti i dati indipendentemente dal centro fisico in cui si trova il Ced, che in questo caso è a Ravarino”.
Pier Paolo Borsari, presidente dell’Unione dei Comuni del Sorbara, aggiunge: “La virtualizzazione dei nostri server e la concentrazione del Ced in un’unica sede ci ha permesso, a fronte di un investimento di circa 50.000 euro che prevediamo di recuperare grazie ai minori costi di gestione in soli 2 anni, di ottenere numerosi vantaggi immediati. Oltre ad avere triplicato la sicurezza dei dati di tutti i Comuni dell’Unione, contiamo di ottenere risparmi di energia elettrica per la gestione dei server nell’ordine del 60 – 70%”. L’attivazione di questa “virtualizzazione” del Ced – conclude Borsari – pensata già a marzo 2012, due mesi prima del terremoto, è stata resa possibile grazie alla banda larga messa a disposizione dal progetto Lepida della Regione Emilia Romagna. In altri termini, tutti i computer dei 4 Comuni sono collegati in fibra ottica all’unico Ced di Ravarino, con una velocità fino a 1 Gbit al secondo, e possono quindi disporre dei dati in modo immediato, come se il server fosse effettivamente sotto casa anziché a vari chilometri di distanza”.