L’esperimento è riuscito. L’edizione 2005 di Aza Mataotra, prima fiera in Italia dedicata all’immigrazione e all’intercultura
svoltasi a Modena Fiere, ha vinto la scommessa. Per tre giorni, dal
16 al 18 dicembre, migliaia fra cittadini italiani e immigrati di
tutte le etnie, gruppi organizzati, operatori di settore e
scolaresche hanno visitato gli stand di comunità straniere,
cooperative sociali, istituzioni, banche, associazioni prendendo
parte agli oltre 25 tra convegni, seminari e laboratori.


“Siamo molto soddisfatti – spiegano gli organizzatori Modena
Esposizioni e bussolaeventi – si è trattato di una vera e propria
scommessa che si può dire vinta. Abbiamo scelto un tema complesso e
delicato, ma crediamo che l’approccio sia stato promettente. Questa
prima esperienza ci servirà a programmare e far crescere l’edizione
del prossimo anno, nella quale cercheremo di avere sempre di più al
nostro fianco le istituzioni italiane ed europee, oltre che le
rappresentanze associative e diplomatiche delle nuove etnie e le
associazioni del terzo settore, chi cioè direttamente deve gestire e
confrontarsi con questi temi”.



“Aza Mataotra” (che in malgascio significa “niente paura”) si è
infatti proposta come spazio aperto, una grande agorà in cui i
diversi protagonisti, di ogni etnia, religione e credo politico, si
potessero incontrare conoscendosi, per scambiare idee e trovare
insieme forme e modi per un nuovo modello di civiltà, un tipo di
cittadinanza aperta e multiculturale. Si è trattato di una novità
assoluta nel panorama italiano: un’occasione di stimolo, per parlare
delle buone pratiche di accoglienza nell’ottica di un dialogo
responsabile, fuori dagli stereotipi.



Ricco il programma di iniziative culturali, che ha visto protagonisti
relatori ed esperti di livello internazionale. Al centro delle
riflessioni c’è stata la riflessione sui grandi cambiamenti prodotti
in Italia dai massicci flussi di immigrazione in tutti gli ambiti di
vita, misurandosi sia con gli stimoli positivi e la ricchezza nata
dal confronto con altre culture, che con le difficoltà che ne sono
conseguite.



Una nutrita parte del cartellone è stata interamente dedicata al
mondo della scuola, con laboratori tematici e seminari rivolti agli
studenti degli istituti medi inferiori e superiori e convegni per
insegnanti. Spazio anche alla spettacolo; all’evento hanno fatto da
colonna sonora concerti, spettacoli di danza, mostre e filmati che
hanno visto protagonisti artisti e intellettuali delle comunità
straniere presenti.



Visitare gli stand delle comunità straniere provenienti da tutto il
mondo è stata anche un’occasione per trovare idee regalo uniche ed
originali per il Natale alle porte. Oggetti di artigianato, capi di
abbigliamento e i prodotti alimentari provenienti da tutte le parti
del mondo hanno destato la curiosità e l’interesse dei visitatori che
hanno tempestato di domande gli espositori. “Uno degli aspetti più
interessanti di questa fiera – ha detto uno degli espositori– è stato
quello di toccare con mano l’interesse delle persone verso la
creazione di una sorta di nuova cittadinanza multiculturale, dove le
differenze sono solo l’occasione per imparare delle cose nuove”.