Di-MatteoLunedì  9  novembre  alle  13,  il  Consiglio comunale si riunirà in seduta solenne  per  conferire  la cittadinanza onoraria al magistrato Antonino Di Matteo  così  come  deliberato  all’unanimità  nella  seduta  del Consiglio comunale del 26 ottobre. La  cerimonia avrà  inizio con  il  saluto della Presidente del Consiglio comunale Simona Lembi e l’intervento del Sindaco Virginio Merola. La  Presidente  Lembi  darà  successivamente  lettura della motivazione del conferimento  della  cittadinanza  onoraria  e  il  Sindaco  consegnerà  la pergamena  al  dottor  Antonino  Di  Matteo  che interverrà a concludere la seduta.

In  aula  saranno  presenti  le classi che, nell’anno scolastico 2014/2015, hanno  partecipato  al progetto e al concorso “Fai la cosa giusta” (la II N del  Liceo Laura Bassi, la II B dell’Istituto Belluzzi Fioravanti e la II F della scuola secondaria di 1° grado Dozza). Altre  classi saranno ospitate in Sala Imbeni, per assistere alla seduta in diretta streaming.

 

Di seguito il testo della Delibera con le motivazioni del conferimento:

“Il  Consiglio  premesso  che  con  Odg  n. 245 del 15/06/2015 il Consiglio comunale  ha espresso l’indirizzo di attribuire la cittadinanza onoraria al Dott.  Antonino  Di Matteo; tale atto interviene a coronamento di una serie di  atti,  adottati  dal Consiglio per mantenere alta l’attenzione sul tema della lotta alle mafie, e precisamente:

nella  seduta del 21 maggio 2012 è stata conferita la cittadinanza onoraria a  Pino  Masciari, in riconoscimento del coraggio dimostrato nel ribellarsi al sistema della criminalità organizzata e mafiosa, anche a discapito della sicurezza propria e dei familiari;

ha  approvato  il  gemellaggio  istituzionale  tra le città di Bologna e di Pollica,  per  mantenere  viva  la  memoria  di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica  e  vittima della criminalità organizzata, nonché per promuovere un costante  impegno  culturale  e  civile  sui  temi  della  legalità e della convivenza civile (Odg. n. 224 del 18/6/2012);

ha  mantenuto alta l’attenzione sul tema delle mafie, approvando gli ordini del  giorno  relativi  alla  campagna di solidarietà “Io mi chiamo Giovanni Tizian”  –  giovane  giornalista,  autore di un libro sulla commistione tra criminalità  organizzata,  Istituzione e mondo produttivo nelle regioni del Nord  (Odg. n.92 del 16/1/2012) – e alla lotta alla mafia e all’illegalità, particolarmente nei sub-contratti (Odg. n. 55 del 23/9/2013);

nella seduta solenne del 20 marzo 2014, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno n.191/2014, per esprimere solidarietà alle vittime delle mafie e ribadire   l’importanza   della   testimonianza,   dell’impegno  contro  le infiltrazioni  mafiose  e  per  il  sostegno  alla  cultura della legalità, esprimendo  in  particolare  solidarietà ai magistrati antimafia che, anche mettendo  a  rischio  la  propria  vita,  si  impegnano quotidianamente per contrastare le infiltrazioni ed il radicamento mafioso;

nella  seduta  dell’8  settembre  2014 ha approvato l’ordine del giorno per esprimere  solidarietà  e  vicinanza  a  Don  Luigi  Ciotti  e per ribadire l’importanza  del  sostegno  e della protezione delle istituzioni pubbliche nei confronti dei cittadini che denunciano le illegalità mafiose e lavorano per l’affermazione della cultura della legalità;

inoltre,  celebra ogni anno, in seduta solenne, la Giornata della memoria e dell’impegno  in  ricordo  delle  vittime delle mafie, in recepimento della Legge regionale n. 3/2011.

Premesso  altresì  che: Antonino Di Matteo è magistrato dal 1991, sostituto procuratore della Repubblica presso la DDA di Caltanissetta dal ’92 al ’99, Pubblico  Ministero  presso  la  DDA  di Palermo dal ’99, ha indagato sulle stragi  in  cui  sono  stati  uccisi  i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino  e  le  loro scorte, oltre che sugli omicidi di Rocco Chinnici e Antonino  Saetta;  Pubblico  ministero  in  numerosi  processi  a carico di mafiosi,  si  è  occupato  di  molti casi riguardanti i rapporti tra mafia, politica  e istituzioni ed è attualmente impegnato nel processo al generale dei  Ros  Mario  Mori;  il  suo  impegno  come  magistrato inquirente lo ha esposto,  anche  recentemente, al pericolo di gravi intimidazioni e minacce di morte.

Rilevato  che:  la  città  di  Bologna  ha da sempre costituito un punto di riferimento  civile  e  culturale,  rappresentando un modello di convivenza ispirata  ai  valori  della  libertà e della Resistenza, della Democrazia e dell’impegno  civile  nelle sue molteplici espressioni; ha pagato un prezzo altissimo  in  termini  di  vite  umane per difendere tali valori e intende continuare a promuoverli anche nei difficili momenti attuali.

Considerato   che:   recenti  inchieste  hanno  dimostrato  che,  anche  il territorio  dell’Emilia-Romagna,  non  è  estraneo  al fenomeno mafioso; la reazione  delle Istituzioni pubbliche è la prima a doversi manifestare, per dare  un  segnale di attenzione e vicinanza a chi, in questo momento, è più esposto nella difesa dei valori di libertà.

Inteso  riconoscere,  per tutte queste ragioni, come cittadino onorario del Comune di Bologna la figura di Antonino di Matteo.

Dato  atto  che  la  presente deliberazione non comporta riflessi diretti o indiretti   sulla   situazione   economico-finanziaria   o  sul  patrimonio dell’ente.

Preso  atto, ai sensi dell’art. 49, comma 1, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267, così  come  modificato  dal D.L.n.174/2012, del parere favorevole in ordine alla  regolarità  tecnica  espresso  dal Responsabile del Settore Staff del Consiglio Comunale e della dichiarazione del Responsabile dell’Area Risorse Finanziarie che il parere in ordine alla regolarità contabile non è dovuto; Visto  l’art.  2, comma 2, del Regolamento per la concessione delle civiche onorificenze; Sentita la Commissione consiliare competente; Su proposta della Presidenza del Consiglio comunale.

Delibera  di  conferire,  per  le  motivazioni  in  premessa  indicate,  la cittadinanza  onoraria  della città di Bologna ad Antonino di Matteo, anche in  rappresentanza  dei colleghi magistrati impegnati quotidianamente nella lotta contro le mafie”.