Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità, nella seduta di ieri, un ordine del giorno presentato dai consiglieri Renato Ballotta (Ds), Sergio Spina (Rc), Gabriele Zaniboni (Margherita), Alfredo Vigarani (Verdi) e Giovanni Venturi (PdCi), nel quale si chiedono modifiche sostanziali al decreto legge 23 del 1 febbraio 2006, nell’iter parlamentare di conversione in corso oggi alla Camera.
Il decreto prevede la sospensione dell’esecuzione degli sfratti per le famiglie con portatori di handicap grave e per gli ultrassessantacinquenni nelle città con oltre un milione di abitanti.
In questo modo – sostiene il documento – si escludono le altre grandi città urbane, compresi i comuni dell’area bolognese ad alta tensione abitativa, i cui rilevanti problemi sono stati evidenziati recentemente dai dati sugli sfratti forniti dal ministero degli Interni.
In considerazione di ciò l’ordine del giorno impegna la Giunta a chiedere al presidente della Camera, ai deputati, e a tutti i gruppi parlamentari, di inserire le seguenti modifiche:
– che la sospensione degli sfratti sia applicata in tutti i comuni ad alta tensione abitativa per almeno un anno e che riguardi tutti i nuclei famigliari con reddito inferiore al limite fissato per accedere all’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica;
– ‘che le risorse previste per affrontare l’emergenza abitativa siano assegnate ai comuni’;
– ‘che si preveda la defiscalizzazione totale per quei proprietari che rinunciano allo sfratto e rinnovano il contratto, a canone concertato’;
– l’impegno ad avviare un tavolo nazionale con regioni, province, comuni, sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari ‘per il recupero, l’acquisizione, e la costruzione di almeno 500.000 alloggi da affittare a canone sociale o concordato, superando la logica dell’emergenza.’