A sessant’anni esatti dalla prima seduta consiliare dopo la Liberazione, avvenuta il 20 aprile 1946, il Consiglio comunale di Modena si è riunito per la celebrazione dell’evento.
Di fronte alle autorità, ai consiglieri e ad alcuni testimoni dell’epoca, il presidente del Consiglio comunale Ennio Cottafavi ha aperto i lavori, ricordando che “la memoria degli eventi di sessant’anni fa è un libro fatto di molte pagine, di tante storie personali e collettive, storie di individui uomini e donne che diedero una risposta alta e nobile alla sfida dei tempi, che seppero interpretare i valori profondi della civiltà italiana ed europea. Essi – ha proseguito – volevano un’Italia libera per tutti, unita. Il loro ricordo non vuole alimentare divisioni, vuole insegnarci la concordia, insieme con l’amore per la Patria e l’amore per la Costituzione, fondamento delle nostre libertà”.
Si è quindi passati alla visione di un cortometraggio curato da Aldo Borsari, direttore dell’Archivio Storico di Modena, che ha proposto la sintesi della seduta del 20 aprile del 1946, inserita nel contesto della città e del clima politico-sociale dell’epoca. E’ stata poi la volta di Maria Paola Guerra, docente alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha tenuto una relazione sull’evento, tracciando il quadro dello sviluppo istituzionale dall’Unità d’Italia ad oggi, letto attraverso i principali cambiamenti che hanno portato all’assetto attuale degli enti locali e, in particolare, del Consiglio comunale. Maria Paola Guerra ha poi ricordato i cambiamenti dell’organizzazione dei Comuni, passati in circa 150 anni dall’autarchia dei primi periodi ad una reale rappresentanza, grazie anche alla serie di ampliamenti successivi del suffragio, soffermandosi poi sul ruolo del Comitato di Liberazione di Modena e sottolineando la progressiva tendenza verso l’autonomia degli enti locali rispetto al modello centralistico d’origine: “In questo quadro – ha concluso – emerge il ruolo del Consiglio comunale, che è interprete della domanda sociale da un lato e, dall’altro, è investito di un compito di indirizzo politico amministrativo e di controllo rispetto all’esecutivo”.




