Una importante operazione della Polizia dei Giochi e delle Scommesse e’ in corso in Campania, Puglia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia, coordinata dalla squadra mobile di Napoli e dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, in collaborazione con le squadre Mobili di Roma, Palermo, Foggia, Forli’, Modena, Padova, Rovigo e Siracusa. 15 i provvedimenti restrittivi.

L’articolata organizzazione criminale, di cui facevano parte anche diversi “drivers”, si è dimostrata in grado di controllare i risultati di numerose competizioni ippiche, anche grazie alla somministrazione di sostanze dopanti ai cavalli da corsa. Le persone coinvolte sono accusate di
associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danno dello Stato e dell’U.N.I.R.E., frode in gare sportive e violazione della normativa in materia di doping. Le indagini sono condotte dai sostituti procuratori Raffaello Falcone e Luigi Alberto Cannavale, della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.


L’individuazione dei soggetti coinvolti e dei meccanismi di condizionamento delle corse è stata resa possibile anche dall’importante lavoro investigativo condotto, a partire dall’ottobre 2002, dalla Squadra Mobile capitolina nell’ambito dell’operazione “Green Speed”, che ha portato, nel dicembre 2004, alla denuncia di 77 persone, responsabili di commercio illegale di sostanze dopanti e di somministrazione delle stesse a cavalli da corsa. In tale contesto, forti erano stati i segnali dell’esistenza di un analogo sodalizio nel capoluogo campano, approfonditi con mirate indagini dalla Squadra Mobile partenopea in strettissima collaborazione con quelle di Roma e di Palermo.