La Cgil di Modena esprime profonda preoccupazione sulla situazione che si va delineando in Palestina, dove in seguito al rapimento da parte palestinese di un militare e di un colono israeliani (quest’ultimo poi ucciso), si assiste ad un attacco militare dell’esercito di Israele con il rapimento di 64 esponenti di Hamas fra cui 8 ministri, la distruzione di vitali infrastrutture e la minaccia d’invasione della Striscia di Gaza.


Questa situazione è la prevedibile conseguenza della politica israeliana e della comunità internazionale che, dopo le elezioni democratiche che hanno sancito la vittoria elettorale di Hamas, hanno interrotto ogni possibilità di dialogo, bloccando gli aiuti economici fondamentali per la sopravvivenza del popolo palestinese, aggravando così oltre ogni limite le condizioni di vita della popolazione. Aprendo altresì spazi enormi alle forze integraliste palestinesi che si oppongono al processo di pace. Ciò dopo che non si è mai interrotto il processo di espansione israeliana
nei Territori palestinesi, mentre la costruzione del muro cosiddetto “di protezione” è sempre più il modo per ghettizzare il popolo palestinese, e
mentre continua la rapina di risorse a danno dei palestinesi, a partire dall’acqua.

Il Governo palestinese deve riconoscere l’esistenza di Israele e diventare un interlocutore affidabile di tutti i soggetti in campo. Utile in questo senso è il documento dei prigionieri palestinesi redatto da persone che appartengono ai più importanti gruppi della realtà politica palestinese e che sarà sottoposto a referendum nei prossimi mesi.
La comunità internazionale, a partire dall’Europa, deve intervenire urgentemente per fermare l’escalation militare, ripristinare nelle forme
più opportune il flusso degli aiuti alle popolazioni palestinesi e imporre atti di coerenza rispetto all’obiettivo della ripresa del negoziato.

(Cgil Modena)