Si è avvicinato al manichino posto a ridosso della porta d’ingresso di un negozio d’abbigliamento del centro storico, sfilandogli il costoso cappotto che era esposto per la vendita. Ha quindi guadagnato l’uscita e sotto gli occhi perplessi delle commesse del negozio è riuscito a dileguarsi per le vie del centro. Le indagini condotte dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, grazie anche alla ferrea memoria di una delle commesse del negozio, hanno portato all’identificazione del giovane, noto ai carabinieri reggiani per essersi reso responsabile di analoghi furti nei negozi d’abbigliamento del centro storico di Reggio Emilia.

Con l’accusa di furto i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia del capoluogo reggiano hanno quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 35enne georgiano senza fissa dimora, a carico del quale i militari hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità. Proseguono le attività di indagine per giungere al suo rintraccio e cercare di recuperare il capotto del valore di circa 400 euro sottratto al negozio.

Il fatto è accaduto l’altra mattina quando il malvivente è entrato in un negozio di abbigliamento del centro storico di Reggio Emilia. Non ha destato sospetti: è apparso come un normale cliente che si è rivelato praticamente interessato al capotto esposto su di un manichino del negozio; ha atteso il momento propizio e quando le commesse erano impegnate con altri clienti, ha fulmineamente sfilato il capotto al manichino guadagnato l’uscita e si è dileguato. L’allarme al 112 dei carabinieri reggiani da parte delle commesse, veniva immediatamente girato a un equipaggio della radiomobile che interveniva sul posto avviando le indagini. Acquisita la descrizione del responsabile, i carabinieri indirizzavano le attenzioni investigative nei confronti di un 35enne georgiano con precedenti per reati specifici. In particolare l’uomo, corrispondeva alla dettagliata descrizione fornita da una delle commesse che ricordava perfettamente il suo volto e che, sottoposta ad una seduta di individuazione fotografica, riconosceva senza ombra di dubbio nell’odierno indagato il responsabile del furto del capotto.