“Abbiamo dovuto sospendere completamente l’attività dei centri diurni che accolgono anziani e disabili, ma non lasceremo sole le famiglie – afferma l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena Roberta Pinelli – Attraverso i servizi sociali e i coordinatori delle strutture abbiamo avviato un censimento delle esigenze per studiare come supportare i nuclei con anziani e disabili in questo difficile momento”.
Da oggi, lunedì 9 marzo, in applicazione all’ordinanza regionale per limitare la diffusione del Covid-19, sono stati infatti sospese le attività presso Spazi anziani, Centri diurni per anziani, Centri territoriali, Centri diurni per disabili e Centri socio occupazionali all’interno del territorio comunale per evitare qualsiasi forma di assembramento.
Già nei giorni scorsi, per tutelare gli ospiti i servizi sociali avevano raccomandato alle famiglie di tenere a casa i propri cari, laddove fosse possibile, per la difficoltà a garantire il mantenimento delle distanze di sicurezza proprio per la peculiarità dei centri e dell’utenza che accolgono.
Della sospensione del servizio, disposta dalla Regione in osservanza all’ultimo Decreto della Presidenza dei Ministri, molte famiglie erano state avvertite già nella giornata di ieri. Oggi il personale dei centri era già impegnato ad analizzare le singole problematiche ed esigenze degli utenti; l’obiettivo dei Servizi sociali, di concerto con i gestori e con l’Azienda Usl, è infatti continuare a sostenere le famiglie degli utenti disabili e anziani che presentano maggiori problematicità.
I gestori si sono quindi incaricati di stilare la lista delle famiglie di utenti che potrebbero essere in particolare difficoltà, soprattutto gli anziani dei Centri diurni che ospitano persone non autosufficienti con importanti bisogni assistenziali, degli Spazi anziani (pur accogliendo questi ultimi utenti meno gravi) e dei Centri diurni per disabili. Per queste famiglie si stanno valutando interventi a domicilio per garantire l’adeguata assistenza e per alleviare la fatica delle famiglie, sempre ovviamente nel più completo rispetto delle prescrizioni vigenti finalizzate a contenere la diffusione del Covid-19.
INTERVENTI A DOMICILIO PER ANZIANI, DISABILI E MINORI
I primi interventi a domicilio rivolti agli utenti di Centri diurni anziani e Spazi anziani, chiusi per l’emergenza Coronavirus, partiranno già domani, martedì 10 marzo, grazie alla disponibilità dei gestori dei servizi con il coordinamento del Settore Politiche sociali.
Si tratta di interventi a domicilio di stimolazione cognitiva e interventi di supporto alle attività quotidiane e di sostegno alle famiglie. Sono realizzati per quegli anziani non autosufficienti che non possono contare sui familiari perché essi stessi malati, lontani oppure in difficoltà in quanto a loro volta fragili o in carico ad altri servizi.
Altri interventi a domicilio sono allo studio con i gestori dei Centri disabili per sostenere le famiglie dei disabili nei casi in cui il carico di lavoro sul nucleo familiare o le condizioni della persona con disabilità lo rendano necessario.
Dall’11 marzo saranno chiusi anche i Centri semiresidenziali per minori; i servizi sociali stanno quindi studiando il potenziamento degli interventi di educativa individuale a domicilio e la possibilità di realizzare alcuni interventi rivolti a gruppi molto contenuti, quindi con non più di tre ragazzi. In questi casi la priorità degli interventi sarà determinata dal grado di fragilità genitoriale e da eventuali decreti in essere del Tribunale dei minori.
Continua invece a lavorare pieno ritmo il Sad, il Servizio di assistenza domiciliare, che sul territorio comunale assiste quasi 700 persone. I gestori, adottate tutte le misure per la salvaguardia della salute degli operatori, assicurano l’erogazione di alcuni servizi socio sanitari agli utenti, dalla consegna di farmaci e pasti a domicilio alle prestazioni sanitarie, con una particolare attenzione ai percorsi di dimissione protette.
Grazie anche alla disponibilità di alcune associazioni di volontariato, si sta già predisponendo inoltre la possibilità di estendere il servizio a domicilio ad anziani fino ad oggi non seguiti dai servizi sociali, ma che in questa fase di emergenza, preferiscono per ragionevoli motivi di salute, non uscire di casa.
Anche per queste nuove fragilità emerse nelle attuali circostanze, il riferimento è il Polo sociale del quartiere di appartenenza da contattare preferibilmente attraverso la posta elettronica o telefonicamente anche se per le tante telefonate che giungono in questi giorni, gli operatori risultano spesso occupati. Per chi decide di rivolgersi direttamente al Polo, è bene tener presente che il ricevimento dell’utenza, come per tutti i servizi pubblici, viene rimodulato in modo da rispettare le distanze previste ed evitare assembramenti.