Giovedì 6 settembre due pattuglie miste di agenti di Polizia provinciale e Guardie volontarie della Federcaccia di Imola sono entrate in azione nelle
campagne della bassa imolese contro un cacciatore che per la caccia da appostamento faceva uso di un registratore sul quale erano incisi i richiami di molti uccelli, alcuni dei quali protetti
Dopo aver individuato l’appostamento di caccia gli agenti sono intervenuti per un accurato
controllo del sito. Gli accertamenti sono scattati perché la pattuglia più vicina si è accorta che dalle gabbie con i richiami vivi legalmente
impiegati dal cacciatore, da un po’ di tempo non proveniva alcun canto, ma dal terreno antistante l’appostamento si udiva un richiamo decisamente
sospetto. All’arrivo dei quattro agenti il cacciatore ha cercato inutilmente di nascondere qualcosa all’interno del capanno: l’ispezione del sito ha fatto
rinvenire oltre che un cardellino morto (specie particolarmente protetta) anche un telecomando che serviva per attivare il registratore nascosto poco distante.
La Polizia Provinciale ha sequestrato armi, prede e registratore. Il cacciatore è stato denunciato per esercizio venatorio con uso di registratore e per caccia nei confronti di specie particolarmente protetta che prevede l’arresto da 2 a 8 mesi o ammenda da 775 a 2.066 euro, oltre al
ritiro del porto d’armi.
Nella mattinata di domenica 9 settembre si è svolto un altro intervento congiunto tra la Polizia Provinciale e le Guardie volontarie, intervenuti
dopo che due cacciatori avevano lasciato i loro fucili in bella vista sul sedile della loro macchina allontanandosi dalla vettura. Al loro ritorno,
dopo una ventina di minuti, hanno trovato ad attenderli le Guardie Volontarie della Federcaccia, un agente ed un ispettore della Polizia Provinciale e sono stati denunciati a piede libero per omessa custodia di armi e munizioni.
Anche in questo caso è prevista un’ammenda ed il rischio della sospensione
temporanea del porto d’armi.