Fra le proposte per ridimensionare i “costi della politica”, oggetto di discussione delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato (Delega al Governo per l’attuazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera p, della Costituzione e per l’adeguamento delle disposizioni in materia di enti locali alla Legge costituzionale numero 3 del 2001), spicca l’eliminazione dell’obbligo di istituire le Circoscrizioni nelle città con una popolazione al di sotto dei 250mila abitanti.

Una prospettiva che il vicesindaco e assessore a Bilancio, Decentramento e Partecipazione del Comune di Reggio Emilia, Franco Ferretti, non condivide.

“Il problema dei costi della politica – sostiene Ferretti – ha a che fare con la caduta della partecipazione popolare democratica, prima che una questione morale è una questione di democrazia. Occorre aprire un confronto di merito fra tutti i livelli istituzionali, che si concluda con misure concrete di lotta a sprechi e privilegi, e stabilendo un tetto agli stipendi di tutti gli enti, oltre a definire una proporzionalità tra eletti e popolazione residente”.

“Il taglio dei seggi in modo indiscriminato – prosegue il vicesindaco Ferretti – insieme al taglio delle Circoscrizioni, rischia di indebolire la democrazia rappresentativa degli eletti. Per quelle realtà in cui i consiglieri circoscrizionali vivono delle indennità di funzione o dove sono presenti sprechi, doppi incarichi e disfunzioni, occorre darsi regole più circostanziate e precise: non va comunque disperso il prezioso patrimonio di esperienza e sforzi volti a valorizzare la democrazia della partecipazione e della responsabilità, radicato nella nostra città da un’esperienza ormai quarantennale”.

“Il nostro Consiglio comunale, dopo 18 anni, ha appena approvato il nuovo Regolamento delle Circoscrizioni con il quale si attribuiscono ad esse importanti poteri delegati in materia di impianti sportivi, gestione delle aree verdi, manutenzioni ordinarie di strade edifici pubblici e arredo urbano nonché di promozione della sicurezza.
Alle Circoscrizioni è stato inoltre affidato un importante ruolo nella promozione di nuove forme di partecipazione dei cittadini, tra le quali il Bilancio partecipativo che si sta sperimentando in questi giorni nella Circoscrizione 8^”.

“Questo – conclude Ferretti – anche come riconoscimento del lavoro svolto dalle Circoscrizioni per contribuire a superare il distacco dei cittadini dagli organi di governo, per avvicinare le istituzioni alla società civile per costruire risposte partecipate per la realizzazione del programma di governo della nostra coalizione dell’Unione delle forze del centrosinistra”.br>
Reggio, fra l’altro, non è certo ai primi posti in Italia per numero di Circoscrizioni: sono otto, con 160 consiglieri, per una città di 160mila abitanti. La vicina Parma, che conta circa 20mila abitanti in più, è suddivisa in 13 Circoscrizioni, con 180 consiglieri.
Riguardo ai “costi”, i presidenti di Circoscrizione a Reggio ricevono un emolumento mensile di duemila euro lordi per coloro che essendo lavoratori dipendenti hanno scelto di andare in aspettativa. L’indennità viene dimezzata per i lavoratori dipendenti che non fanno ricorso all’aspettativa non retribuita.

Emolumenti dei presidenti e gettoni di presenza dei consiglieri di Circoscrizione hanno inciso sempre meno sul Bilancio del Comune di Reggio, grazie a contenimenti della spesa previsti dalla Finanziaria 2006 e messi in atto dall’Amministrazione comunale.

Nel 2005, infatti, per i presidenti di Circoscrizione si sono spesi 182mila euro, nel 2006 la spesa è scesa a 162.148 euro.
Cifre in diminuzione anche per i consiglieri di Circoscrizione: 119.792 euro per i gettoni di presenza del 2005 contro i 104.798 dell’anno seguente.