L’imposta comunale sugli immobili non può essere così elevata come oggi, e noi del Comitato Conto anch’io a Sassuolo chiediamo di eliminarla nei casi in cui la prima casa non di “lusso” non dia un gettito, quando cioè la casa è il tetto sotto cui si vive e non è una “reggia”.


Questa proposta di abolire l’Ici sulla prima casa è fattibile e non obbliga i Comuni a tagliare le spese sociali e/o altri servizi, anzi potrebbe essere uno stimolo per un più equo e giusto utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche.
Sono sempre piu’ carenti le disponibilità economiche delle famiglie sassolesi soprattutto quando si analizza la categoria dei pensionati con bassa pensione, disoccupati, giovani coppie e le famiglie più numerose, con anziani, con portatori di handicap, tanto che alla fine potrebbero vedersi pignorare, (a causa dell’ICI non pagata per difficoltà economiche e per la mora crescente), la propria casa. Questa è pura ingiustizia e noi non possiamo rimanere indifferenti.
Si tratterebbe, dunque, di un taglio che avrebbe un effetto generalizzato, uniforme, in sostanza andrebbe a vantaggio di tutti e lascerebbe risorse, liquidità nelle tasche delle famiglie. Una tipica misura keynesiana a sostegno della domanda in un momento sfavorevole del ciclo economico.
E’ fondamentale oggi dare un segnale sociale alla comunita’ (soprattutto in Comuni come Sassuolo dove abbiamo l’aliquota ICI al massimo in controtendenza rispetto al distretto ceramico che è ha una aliquota al minimo) e la proposta di abolire l’ICI sulla prima casa non di lusso va incontro al problema di sempre, il costo della casa e della vita che si è appesantito notevolmente negli ultimi anni.

Visto che l’ICI è una tassa che va contro il concetto di famiglia con figli, perche’ pagata sulla superficie e, se hai una famiglia numerosa, devi avere una casa grande e dunque paghi di piu’. Pensiamo che la famiglia vada sostenuta e la casa è un bene primario.
Ribadiamo che la necessità di abolire l’Ici per la prima casa è una emergenza sociale e possiamo assicurare che è possibile trovare la copertura finanziaria. Si tratta di una cosa abbastanza efficace, assolutamente sostenibile e che non desta nessuna preoccupazione sui conti pubblici locali. Si tratta di una somma che è facile da reperire senza compromettere nessun taglio ai servizi.
Ci teniamo nuovamente a sottolineare che qui non siamo nel campo delle solite promesse preelettorali e della demagogia di qualche politico mediocre, ma sul piano pratico della buona amministrazione. Abolire l’Ici, come abbiamo gia’ ribadito non è devastante per le casse dei Comuni ma è una misura efficace contro i troppo elevati costi delle istituzioni , nelle indennita’, nelle diarie-rimborsi spese, nelle consulenze, nelle auto di servizio, nelle infrastrutture ecc. ecc.
L’abolizione dell’ICI può mettere fine agli altissimi stipendi della Politica e degli sprechi enormi che avvengono giornalmente in tutta Italia nei settori dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni, dei Consigli Circoscrizionali, dei Municipi, delle Comunità Montane e di tutti gli altri Enti Statali, e non, che usufruiscono dei soldi dello Stato.

Meno sperperi, piu benefici e diritti per tutti.

Domenica, 7 (durante le fiere d’ottobre), dalle ore 9.00 alle 20.00, in piazza Garibaldi a Sassuolo, il Comitato “Conto anch’io a Sassuolo” raccoglierà le firme per la seguente petizione popolare: “I cittadini firmatari, della presente, desiderano esprimere la loro legittima richiesta che consiste nel richiedere l’abolizione dell’Ici sulla prima casa non di lusso“.

(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)