Al bancone si servivano cibo e bevande ai clienti, senza peraltro rispettare le normative anti-Coronavirus, ma era completamente abusivo un bar aperto nelle scorse settimane in zona Tempio e finito, grazie alle segnalazioni dei cittadini, al centro degli accertamenti della Polizia locale di Modena. Nei confronti dell’esercizio pubblico e degli avventori sono state elevate sanzioni per oltre 4mila euro, mentre la violazione delle misure di sicurezza contro i contagi ha fatto scaturire la sospensione dell’attività. Dopo i controlli e le multe, il locale ha chiuso.
Durante le verifiche, sviluppate dopo che alcuni residenti in zona avevano segnalato al Comando il mancato rispetto delle disposizioni sul Covid nel bar risultato poi non in regola, gli operatori di polizia commerciale e del Centro storico hanno riscontrato la mancata registrazione dell’esercizio pubblico, collegato alla partita Iva di una 45enne ghanese, all’Agenzia delle entrate e alla Camera di commercio. Inoltre, non era stata presentata negli uffici comunali la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), necessaria per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, e non erano state informate le autorità sanitarie.
In più, mancavano i cartelli con gli orari di apertura e con le norme anti-Covid e il gel igienizzante per le mani. Infine, al momento del controllo nel locale sono stati identificati un addetto che prestava servizio (un 40enne ghanese) e, seduti a un tavolino, due clienti che non indossavano la mascherina. I due provenivano da fuori comune (Reggio Emilia e Como) e non hanno saputo giustificare la presenza a Modena.
Di conseguenza per la titolare dell’attività, la 45enne che aveva preso in affitto gli spazi “trasformati” in bar, è scattata una sanzione da 1.032 euro per le violazioni delle leggi della Regione e dello Stato sul commercio e sull’attività di somministrazione di alimenti e bevande e per l’inosservanza del Testo unico sulla pubblica sicurezza. Inoltre, è stato elevato il verbale per il mancato rispetto delle normative anti-Covid all’addetto di 40 anni, che permetteva il consumo di alimenti sul posto, e ai due clienti (400 euro ciascuno).
Nonostante l’intimazione della Polizia locale a regolarizzare l’attività, nei giorni successivi il bar ha aperto. Alla luce di questa situazione, a fine marzo alla titolare sono state elevate ulteriori sanzioni per l’attività abusiva (1.032 euro) e per l’inosservanza delle normative anti-Covid (400 euro ciascuno alla 45enne e a un altro cliente), da cui è scaturita anche una sospensione dell’attività per 5 giorni, a seguito di cui, come riscontrato dalla Polizia locale in un nuovo controllo, l’attività non è stata più riaperta.
Pizzeria abusiva in zona Villaggio Giardino
Per ottenere pubblicità era stato collocato un cartellone in strada, richiamando l’attenzione dei clienti, ma a una pizzeria da asporto del Villaggio Giardino mancava l’autorizzazione comunale per poter svolgere l’attività di vendita di alimenti, che veniva praticata quindi in maniera abusiva. Lo ha scoperto la Polizia locale di Modena, che all’inizio di marzo ha sanzionato per oltre da 5mila euro l’esercizio commerciale; nel frattempo, il 40enne titolare ha avviato le pratiche per la regolarizzazione del permesso.
Ad attirare l’attenzione del Comando di via Galilei è stato proprio il cartello, a partire dal quale sono iniziati gli accertamenti del nucleo Antievasione tributaria e della polizia commerciale. Dalle verifiche, infatti, è emerso che la ragione sociale a cui era legata la partita Iva del locale era inattiva e che la sede di quest’azienda non corrispondeva a quella della pizzeria. Inoltre, il titolare non era in possesso della documentazione necessaria per poter svolgere l’attività, dal momento che non ha mai presentato in Comune la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia). La sanzione scaturita dalla violazione della legge nazionale sulla vendita di alimenti ammonta a 5.164 euro; in più, il titolare dovrà sospendere l’attività abusiva del locale fino alla regolarizzazione, che potrà avvenire nelle prossime settimane.
Gli accertamenti della polizia commerciale hanno riguardato anche due bar in cui sono state rilevate irregolarità nell’erogazione del servizio mensa, consentito a bar e ristoranti nel contesto di un protocollo ministeriale che concede ai locali la possibilità di svolgere attività di ristorazione a favore dei dipendenti di aziende con cui viene instaurato uno specifico accordo contrattuale. In un bar della zona Torrazzi, controllato alla fine di marzo, c’erano due clienti titolari di partita Iva, quindi non legati a nessuna azienda: è scattata quindi la sanzione da 400 euro sia a loro carico sia per la titolare del locale. In un bar del centro storico, invece, sono stati identificati tre clienti che non sono risultati dipendenti di aziende con cui il locale avesse stipulato un’intesa; anche per loro, oltre che per il gestore del gestore del locale, il verbale ammonta a 400 euro.