In occasione della ricorrenza dei defunti del prossimo 2 novembre, 25 milioni di italiani si recheranno a visitare i propri cari sepolti al cimitero durante il “ponte” dei primi del mese. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Osservatorio di Milano che riguarda 12 città italiane: Milano, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania e Cagliari.

Le città nelle quali l’affluenza è maggiore e dove la ricorrenza e’ piu’ sentita sono Napoli e Bari col 70% dei cittadini coinvolti. A Roma e a Firenze siamo attorno al 50%, mentre a Genova, Cagliari e Venezia si scende al 40%. Solo il 30% dei milanesi, torinesi, bolognesi e palermitani andrà a trovare i propri morti nei prossimi giorni.

“Al nord la percentuale è la più bassa – commenta il direttore dell’Osservatorio Massimo Todisco – perchè prevale una cultura e una mentalità che porta ad un progressivo sganciamento dalle scadenze rituali e ad una riaffermazione della scelta di gestire liberamente il tempo che si dedica ai propri defunti”.

Quanto a Palermo, secondo Todisco, “una percentuale così bassa si spiega con un fenomeno tipico della Sicilia: nell’isola c’è la tradizione di recarsi al cimitero tutte le domeniche”.

Per quanto riguarda l’acquisto di fiori, a livello nazionale è previsto un giro d’affari di 80 milioni per 50 milioni di crisantemi: il primato delle vendite e’ atteso a Roma con 2,5 milioni di crisantemi, seguita da Napoli con un 1,5 milioni.

La città più cara è Milano, con un prezzo medio che varia fra 2 e 5 euro, seguita da Torino, Bologna e Firenze dove il prezzo oscilla tra 1,5 e 3,54 euro. Le città meno care sono Cagliari, Catania e Palermo, con un prezzo medio attorno 1 euro.
Agli 80 milioni stimati dall’Osservatorio vanno aggiunti altri 20 derivanti dal mercato sommerso dei venditori abusivi: complessivamente, dunque, il business dei fiori, nella festività dei morti, si aggira sui 100 milioni”.