Quasi 52mila domande per ottenere il contributo regionale per l’affitto: tante sono le richieste presentate da famiglie e persone in difficoltà economica, anche a causa dell’emergenza Covid, che hanno partecipato al bando della Regione.
Il numero – esattamente 51.981 domande, 5.130 delle quali raccolte tramite la nuova piattaforma web messa a disposizione dalla Regione e 46.852 direttamente da Distretti socio-sanitari e Comuni – è provvisorio, perché si tratta di domande ritenute “potenzialmente” valide, ma che devono essere dichiarate effettivamente ammissibili dopo la conclusione della fase istruttoria in capo ai Comuni; tuttavia, fotografa l’attuale fabbisogno di contributi espresso da tutto il territorio, da Piacenza a Rimini, in base al quale – novità di quest’anno – viene effettuato il riparto delle risorse. Infatti, con il Fondo Affitti 2021 è stato introdotto un unico criterio di assegnazione delle risorse destinate ai Distretti, che tiene conto delle domande effettivamente presentate (fabbisogno effettivo) e non di una serie di variabili di natura socio-demo-economica (ad esempio il numero di abitanti di ogni singolo Comune), diversamente da come avveniva negli anni scorsi: l’obiettivo è di indirizzare le risorse dove è maggiormente concentrato il fabbisogno effettivo per rispondervi in maniera ancor più efficace ed equa.
Ed è proprio utilizzando questo criterio che la Giunta regionale ha approvato, nell’ultima seduta, l’assegnazione su base distrettuale degli oltre 11 milioni e 600mila euro stanziati nel 2021 per finanziare il bando che si è chiuso il 9 aprile scorso. Sono previste due distinte graduatorie: per persone o nuclei con un Isee annuo fino a 17.154 euro, e persone o nuclei con un Isee annuo fino a 35mila euro che abbiano subito una diminuzione del reddito di almeno il 20% durante il lockdown; saranno i Comuni ad assegnare i contributi per l’affitto ai nuclei famigliari.
“Dobbiamo frenare l’aumento delle diseguaglianze a causa della pandemia- sottolinea la vicepresidente con delega a Welfare e Contrasto alle diseguaglianze, Elly Schlein-, per questo lo sforzo che stiamo facendo nel mettere in campo queste misure è doppio: dobbiamo sostenere le fragilità che già conoscevamo e che rischiano di acuirsi e, al contempo, dobbiamo intercettare, fin da subito, i nuovi bisogni che stanno emergendo. E sono proprio i Comuni a raccontarci storie di nuove povertà che ci spingono ad innovare tutti i nostri strumenti di supporto, adattandoli per ricavare risposte su misura dei diversi bisogni, come abbiamo fatto anche con questa misura di sostegno al pagamento dell’affitto di casa, mettendo a disposizione una nuova piattaforma regionale digitale per le domande ed effettuando il riparto sul fabbisogno effettivo. La casa è un diritto e un bene primario- chiude Schlein- e va garantito tutto il sostegno possibile”.
Le risorse disponibili, per provincia
A Bologna andranno 3,5 milioni di euro, a fronte di 15.731 domande pervenute; Modena 2 milioni (8.975 domande); Parma 1,1 milioni (4.882 domande); Reggio Emilia 1,1 milioni (4.886 domande); Rimini 870.779 euro (3.902 domande); Ravenna 870.779 euro (3.902 domande); 719mila Piacenza (3.222 domande); Forlì-Cesena 867.432 (3.887 domande) e Ferrara 578.883 euro (2.594 domande).
Destinatari e requisiti richiesti dal bando
Destinatari dei contributi sono le persone singole o i nuclei familiari che si trovano in difficoltà economiche per perdita o diminuzione del lavoro, cassa integrazione o stato di mobilità, oppure lavoratori precari o stagionali che hanno subito la riduzione dell’orario di lavoro, ma anche coloro che hanno redditi molto bassi.
Per ottenere il contributo era richiesta la cittadinanza italiana o quella di uno Stato appartenente all’Unione europea o, per i cittadini extra Ue, il permesso di soggiorno; residenza o domicilio in Emilia-Romagna; il possesso di un regolare contratto di affitto in un comune della regione; un reddito Isee fino a 17.154 euro senza necessità di dimostrare cali del reddito per causa Covid; oppure fino a 35mila euro, autocertificando in questo caso con adeguata documentazione (buste paga o fatture) la diminuzione del reddito superiore al 20%. Il bando prevedeva inoltre che in caso di calo del reddito potessero richiedere il contributo anche gli inquilini di Erp: sul totale delle domande provvisorie sono circa il 4% quelle relative a nuclei familiari che abitano negli alloggi di Edilizia residenziale pubblica.