Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi, ha recentemente incontrato i rappresentanti del sindacato bancari Fisac/Cgil di Modena e della Banca d’Italia per discutere della chiusura della sede cittadina nell’ ambito della riorganizzazione dell’Istituto di emissione.


In premessa si è affrontata la questione delle funzioni attinenti la vigilanza sugli intermediari finanziari e delle problematiche riguardanti
il ruolo della Banca d’Italia in qualità di consulente delle autorità locali, in particolare della Prefettura, sulle questioni riguardanti la
prevenzione di reati quali l’usura e il riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali. Fenomeni, questi ultimi, che trovano nella nostra
regione condizioni di tranquillità tali da consentirne il radicamento.
Inoltre, lo stesso Presidente della Commissione Antimafia ha di recente rimarcato che la scarsità di trasparenza e controlli nel settore creditizio
sono condizioni chiave per lo sviluppo delle attività criminali.

Rispetto ai rischi di un arretramento dei controlli, causato inevitabilmente dalla riorganizzazione della Banca d’Italia, la Fisac/Cgil
ha espresso forte preoccupazione, che il Sindaco ha fatto propria.
Di seguito si è parlato del Servizio Pubblico Essenziale di Tesoreria Provinciale dello Stato che sarà soppresso in 33 province italiane,
penalizzando circa 19 milioni di cittadini. In Emilia Romagna i residenti che rimarranno senza servizio nella propria provincia saranno oltre 2 milioni. Questa materia, e più specificamente quella concernente la rete
territoriale attraverso cui è garantito il Servizio, è di competenza legislativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze (oggi del Ministro Padoa Schioppa). Quest’ultimo – impegnato anche nell’eliminazione delle
Direzioni e delle Ragionerie Provinciali dello Stato e quindi nell’ulteriore di limitazione di servizi per i cittadini, anche modenesi –
è risultato ad oggi evanescente.

La Fisac ha inoltre evidenziato, trovando la piena approvazione del Sindaco, che la perdita di servizi è particolarmente grave ed impoverisce
la nostra città.

Modena, che risulta 5^ a livello nazionale per reddito pro-capite, 25^ in Italia e 2^ in regione per popolazione residente in provincia, ha un’economia florida e dinamica ma rischia di essere scavalcata e relegata a
città di secondo piano per scelte fatte in altre sedi. Se nel recente passato non è stata considerata ai fini dell’insediamento di importanti
opere infrastrutturali (es. Alta Velocità), è ora privata anche di infrastrutture immateriali (servizi) per effetto di scelte non trasparenti
e non discusse con le realtà locali.
Probabilmente da fine 2008-inizio 2009 gli emiliano romagnoli, per tutta una serie di operazioni da svolgere in Banca d’Italia – fra le principali ricordiamo i pagamenti degli stipendi pubblici, rimborsi di imposta,
smarrimento o furto di vaglia cambiario, tutti i pagamenti disposti dalle amministrazioni pubbliche locali, la visura delle esposizioni creditizie (di cui è titolare in esclusiva la BI), i controlli sugli assegni bancari, tutti i riversamenti di imposte e contributi a favore dello Stato e Enti previdenziali – dovranno recarsi a Bologna, a Reggio Emilia o a Forlì,
mentre per gli aspetti amministrativi di gran parte delle stesse operazioni dovranno probabilmente recarsi a Bologna o a Parma, dove dovrebbero permanere gli uffici statali costituenti l’interfaccia della Tesoreria.

Risulta di palese evidenza che le conseguenti trasferte dei cittadini per ottenere servizi, oggi in loco e gratuiti, oltre ad avere un’incidenza sui
trasporti pubblici e privati, riguardando oltre 2 milioni di residenti, comporteranno consistenti perdite di tempo ed esborsi di denaro.
L’alternativa potrà essere quella di rivolgersi ad altri enti (Poste o Banche) che richiederanno l’apertura di conti correnti (coi relativi costi
di gestione e bollo) o il pagamento di commissioni, palesi o più verosimilmente occulte, per le operazioni richieste (ad esempio per effetto di convenzioni a formale carico dello Stato ma con rivalsa indiretta sui contribuenti).

Il Sindaco, dopo aver chiesto ragguagli sulla situazione in essere, si è detto molto preoccupato ed ha assicurato che contatterà il Presidente della
Regione Errani, al quale peraltro la Cgil regionale di settore ha già chiesto un incontro, per rappresentargli approfonditamente quanto
espostogli.
In tale sede il Sindaco chiederà che sia sollevata la questione del servizio pubblico essenziale nella Conferenza Stato-Regioni e ci ha chiesto se i parlamentari locali sono stati investiti del problema.

(Fisac/Cgil Modena)