Dov’è la verità? Confesercenti Modena esprime grande preoccupazione per gli aumenti della tariffa di igiene ambientale annunciati nei giorni scorsi da Hera, che dovranno essere approvati dal Comune di Modena. Si tratta di adeguamenti che creerebbero le condizioni per una ripresa dell’inflazione a Modena. A pagarne le conseguenze sarebbe ancora una volta la categoria dei piccoli imprenditori del commercio e dei servizi che ha subito notevoli pressioni già nel passato.

Per questo Confesercenti ha inviato una lettera al sindaco Pighi, agli assessori all’Ambiente, alle Attività economiche, al Bilancio e ai capigruppo in Consiglio per chiedere chiarimenti e per comprendere le reali intenzioni da parte dell’amministrazione comunale.
Nel documento pubblico “Le politiche di bilancio del Comune di Modena 2008-2010” a pagina 12, sulle politiche di bilancio è scritto: “Limitare l’aumento della Tariffa di Igiene ambientale entro il +3% comprensivo del piano di aumento della Raccolta Differenziata e del recupero di una quota di costi eccedenti il miglioramento della efficienza gestionale”.

«E’ con questa premessa che il Consiglio d’area della Confesercenti di Modena nell’ambito dell’incontro avuto nei giorni scorsi con gli assessori al Bilancio e alle Attività Economiche ha sostanzialmente avallato il documento – si legge nella lettera – in quanto mantiene pressoché inalterata la pressione tributaria e tariffaria del comune per l’anno 2008, salvo limitati casi di adeguamento tariffario, pressoché in linea con il dato inflativo».

Le proposte avanzate nei giorni scorsi da Hera di adeguamento delle tariffe TIA 2008 che dovranno essere approvate dal Comune sono però, secondo Confesercenti «in controtendenza con gli orientamenti di bilancio e oggettivamente, se accolte, rappresentano uno dei fattori decisivi assieme ai prevedibili aumenti dei costi energetici per una ripresa dell’inflazione per l’anno appena iniziato».

Le entità di aumento tariffario proposte, senza tenere conto degli eventuali sconti legati alla raccolta differenziata a tutto il territorio comunale, vanno oltre il tasso programmato di inflazione. Per le aree di campeggi e distributori di carburante, per esempio, l’aumento sarebbe del 14,23%; per i ristoranti , le trattorie, le osterie, le pizzerie e i pub si arriverebbe ad un incremento del 10,72%; per i bar e le pasticcerie, invece, l’aumento sarebbe del 6,23%; per supermercati, pane e pasta, macelleria, salume, formaggi +6,23%; per ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio +12,27%. Per i banchi di genere alimentare misti nel Mercato Albinelli l’incremento della tariffa sarebbe del 6,23%, così come per i banchi ortofrutta, pesci, fiori del mercato stesso.

«Il Comune – si legge ancora nella lettera di Confesercenti Modena – in quanto parte decisiva nella governance di Hera, deve a nostro giudizio vagliare con molta attenzione queste proposte di adeguamento della TIA. Riteniamo che i maggiori costi di gestione del servizio rilevati nel 2007 siano stati caricati esclusivamente sulle imprese. Questa ci pare una scelta da modificare in modo netto. Rammentiamo che il consenso dato allo sviluppo della multiutility da parte dell’insieme del quadro associativo aveva come presupposto una considerazione fondamentale. Un servizio più efficiente ad un costo competitivo. Questo aspetto merita, riteniamo, una riflessione aggiornata e puntuale anche in relazione alla percezione che imprese e cittadini hanno del servizio erogato.

«Il raffronto con comuni sia della provincia che della regione posto a riferimento per giustificare le tariffe medie inferiori fin qui applicate dal Comune di Modena – continua l’associazione dei commercianti –non tiene conto del servizio diverso offerto da comune a comune. Appare evidente che nei comuni che hanno sviluppato negli anni passati una politica della raccolta differenziata, con conseguente investimento di risorse, la tariffa media risulti più alta che a Modena. L’allineamento tariffario di Modena ha pertanto da essere commisurato all’effettivo costo sostenuto nella nostra realtà e non sulla necessità di un adeguamento tariffario per emulazione. Sarebbe pertanto auspicabile che su un tema così delicato come quello legato all’incremento dei costi di gestione del servizio e agli investimenti effettuati si creassero le condizioni per una approfondita discussione di merito con le associazioni economiche e con le associazioni dei consumatori».