Sul fronte della raccolta differenziata la regina fra le citta’ metropolitane nel 2006 è Reggio Emilia, che tocca quota 46,8%, rincorsa da Padova (38,9%) e Torino (36,7%). Ultime in classifica Messina, Catania e Taranto, rispettivamente con l’1,9%, il 6,3% e il 6,6%. A scattare la fotografia sulle principali città italiane è il Rapporto Rifiuti 2007 redatto dall’Agenzia per la protezione dell’Ambiente e per i servizi tecnici (Apat), presentato oggi a Roma.
Secondo i dati Apat, nell’elenco delle 27 città metropolitane Milano si piazza all’ottavo posto (31,4%), Firenze al decimo (30,4%), Venezia al tredicesimo (23,5%), Bologna al quattordicesimo (20,5%), Roma al diciottesimo (16%), Genova al diciannovesimo (12,1%) e Napoli al ventiduesimo (8,9%)
Chi registra il più forte salto in avanti è al Sud ed è Bari, che fra 2005 e 2006 aumenta la sua quota di differenziata del 6,1%, seguita da Venezia (+4,4%), Cagliari (+4,3%), Taranto (+3,6%) e Palermo (+3,3%).
Sempre sulla differenziata, a brillare su tutti i capoluoghi di provincia è Novara, che tocca il 68%, seguita da Verbania (66,4%), Asti (61,9%), Belluno (57,2%) e Rovigo (50,5%).
Nel quadro generale nazionale, il 2006 conferma il Nord come primo della classe, che raggiunge con un anno di anticipo l’obiettivo del 40% di differenziata stabilito per legge per il 2007, segnando un 39,9%, mentre il Centro e il Sud segnano un 20% ed un 10,2%, nonostante un incremento del Sud (+19%).
L’Italia nel complesso segna quindi un 25,8% sulla produzione totale dei rifiuti urbani, contro il 24,2% del 2005, con un incremento di 700 mila tonnellate.