Leonardo Masella, del gruppo di Rifondazione Comunista, in una interrogazione chiede alla Giunta regionale di esprimersi in merito alla situazione di emergenza che, “causa l’eccessivo carico di lavoro” investe il personale medico, infermieristico e ausiliario dell’ospedale Maggiore, con particolare riferimento alla struttura del Pronto soccorso e più in generale di tutta l’Azienda Usl di Bologna.

Il consigliere riferisce che i rappresentanti della sicurezza e il Centro per i diritti del malato avrebbero in particolare lamentato l’assenza di nuove assunzioni, eccessiva carenza di personale dovute a mancanza di sostituzioni del personale in malattia o gravidanza, doppi e tripli turni. Una “situazione di malessere ed eccessivo affaticamento – commenta Masella – che si aggraverà dopo l’entrata in vigore della Finanziaria 2008” la quale (nell’articolo 3 comma 85) rende non più applicabili le disposizioni, valide invece nel settore sanitario di tutti gli altri Paesi dell’Unione europea, che prevedevano (decreto legislativo 66/03 art.17) il diritto di qualunque lavoratore ad usufruire di un periodo di riposo continuativo di almeno 11 ore ogni 24, a titolo di compenso psicofisico. L’articolo 3 comma 35 della Finanziaria – secondo Masella – si pone “in contrasto con le direttive europee in materia” e abrogando il diritto al riposo giornaliero di 11 ore consecutive “rende di fatto programmabili negli ospedali turni di lavoro di durata non quantificabile”. Ritenendo che un rapporto insufficiente e inadeguato tra numero di pazienti e personale sanitario “si riflette negativamente sullo stesso personale esposto a rischio di stress ed esaurimento psicofisico, sulla qualità dell’assistenza e sulla salute dei pazienti” Masella chiede pertanto alla Giunta regionale come e in quali tempi intenda attivarsi per garantire piena qualità ed efficienza dei servizi sanitari a tutela della salute dei cittadini.