Solo la metà dei giovani spegne sempre la luce quando esce dalla stanza mentre solo uno su quattro programma sempre il proprio personal computer per risparmiare energia. E’ quanto emerge dalla prima indagine sulla percezione del problema dell’energia negli stili di vita quotidiani dei giovani promossa dal coordinamento Coldiretti Donne-Impresa.
L’indagine descrittiva della Coldiretti, svolta su un campione di 4627 studenti delle scuole secondarie, fotografa i comportamenti quotidiani dei giovani nell’uso dell’acqua, dell’energia, nell’alimentazione, ma anche il livello di conoscenza e il grado di sensibilità nei confronti dei cambiamenti climatici, facendo emergere la necessità di investire sulle formazione per incentivare il risparmio energetico che salva l’ambiente e il portafoglio.
L’allarme sull’aumento delle bollette di luce e gas – continua la Coldiretti – non sembra condizionare l’atteggiamento dei giovani con solo il 20 per cento degli intervistati che riduce sempre la durata della doccia e il 40 per cento che spegne sempre la televisione dopo averla guardata.
Qualche dato più rassicurante – afferma la Coldiretti – viene dall’analisi dei comportamenti a tavola con il 72 per cento dei giovani che dichiara di mangiare di preferenza prodotti alimentari stagionali, che non dovendo essere trasportati per lunghe distanze consumano meno energia, ma il dato appare ridimensionato dal fatto che il 41 per cento non sta mai attento alla provenienza del cibo indicato in etichetta.
Anche sul lato delle conoscenze – precisa la Coldiretti – emergono luci ed ombre con ben il 77 per cento dei ragazzi che ritiene che i cambiamenti climatici in atto siano il risultato dell’uso massiccio e a volte sconsiderato di risorse naturali per produrre l’energia necessaria per tutte le attività umane.
Inoltre ben il 76 per cento è a conoscenza del fatto che il protocollo di Kyoto richiede ai paesi industrializzati una riduzione delle emissioni del 5,2 per cento rispetto ai valori del 1990. Tuttavia se il 55 per cento sostiene correttamente che l’emissione di anidride carbonica (CO2) sia causa dell’effetto serra, il 39 per cento ritiene erroneamente che provochi il buco nell’ozono.
L’educazione al risparmio insieme allo sviluppo di alternative energetiche rinnovabili che anche l’agricoltura può offrire è – sottolinea la Coldiretti – la migliore strategia contro il caro energia. E i risultati dell’indagine – conclude la Coldiretti – dimostrano la necessità di intervenire nelle case e nelle scuole per colmare le lacune formative ancora presenti che sono spesso alla base di comportamenti sbagliati.