Gli affidamenti in gestione dei servizi alla persona registrati nel 2006, dato più recente disponibile, risultano essere 89, per un valore complessivo di circa 101 milioni di euro. Lo dice il Rapporto dell’Osservatorio provinciale sulla cooperazione sociale istituito dalla Provincia di Modena in collaborazione con diversi soggetti operanti nel settore, tra i quali la Camera di commercio, e gestito da Promo. Nell’85 per cento dei casi gli affidamenti sono effettuati dai Comuni, il resto prevalentemente dall’Azienda Usl, e generalmente hanno una durata che varia dai due ai sei anni. La quota parte relativa al solo anno 2006 è di circa 29 milioni di euro, nel 2005 era la metà, 15 milioni di euro.
La quota parte anno relativa agli affidamenti effettuati dal 2004 al 2006 e ancora in essere è di circa 79 milioni di euro per un totale di 167 affidamenti, mentre la quota parte degli affidamenti effettuati dal 2004 al 2005 e ancora in essere nel 2005 era di circa 58 milioni di euro, per 112 affidamenti. Nel solo 2006 sono stati rilevati affidamenti a favore di cooperative sociali di tipo B, per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, per circa sette milioni.
La maggioranza degli affidamenti, comunque, sono dati in gestione a cooperative sociali (il 53 per cento del totale) quasi sempre iscritte all’Albo provinciale che tra il 2004 e il 2006 passano da 53 a 72. Le altre gare, con valori di affidamento minori, sono state vinte da imprese con diversa forma giuridica, associazioni di volontariato, parrocchie.
«Dai dati – osserva Maurizio Guaitoli, assessore provinciale alla Sanità e politiche sociali – emerge una realtà in crescita per numero di imprese, per occupati e per fatturato. Dal momento che le cooperative sociali svolgono la loro attività nei servizi alla persona, in particolare anziani e infanzia, questi dati confermano la crescita complessiva dei servizi di welfare della nostra provincia, condizione indispensabile per il mantenimento di alti livelli di qualità di vita e sostegno di tutta l’economia modenese nel suo complesso».
Le somme maggiori risultano impiegate per erogare servizi agli anziani, settore al quale sono destinati circa 45 milioni di euro. Seguono i servizi all’infanzia con 22 milioni di euro, il settore “misto” dei servizi rivolti ad anziani – handicap – minori, con 17 milioni; il settore dei servizi a favore dell’handicap con 11 milioni di euro; il settore della psichiatria con circa sei milioni di euro.
Aumentano le imprese e gli addetti
Dal 2004 al 2006 si è registrato un aumento delle cooperative sociali iscritte all’Albo provinciale: da 53 a 72 dislocate principalmente nell’area del capoluogo; anche gli addetti, 3.600, sono in crescita.
La maggioranza delle cooperativa risulta di tipo “A” (il 43 per cento del totale) quelle che gestiscono servizi socio-assistenziali, sanitari ed educativi, seguono le cooperative di tipo “B” (il 32 per cento del totale) che svolgono attività diverse finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, mentre le cooperative di tipo “misto”, che appartengono cioè sia alla sezione A che B, possedendo entrambi i caratteri delle precedenti rappresentano il 21 per cento del totale. Il panorama è completato dai Consorzi (4 per cento) tutti nel territorio comunale di Modena.
Le attività svolte dalle cooperative sociali spaziano dalla assistenza socio assistenziale e socio educativa, al riciclaggio e alla gestione dei rifiuti; dall’assistenza domiciliare residenziale e semi residenziale all’agricoltura e floricoltura, garantendo il servizio atteso dalla collettività. La maggioranza delle cooperative svolge, infatti, più attività contemporaneamente: solo il 29 per cento opera in un unico settore.
Dai dati di fonte Inps, nel 2006 il numero di addetti delle cooperative sociali iscritte all’Albo provinciale è di 3.600 unità, registrando un aumento di 624 unità rispetto al 2004, quando gli addetti erano 2.976; la maggioranza degli addetti lavora in cooperative di tipo A, seguono per numerosità di occupati le cooperative miste, le cooperative di tipo B e infine i Consorzi.
Il 36 per cento delle cooperative ha in forza meno di dieci addetti, il 18 per cento ha un numero di addetti che va dagli 11 ai 20. I volontari e i lavoratori parasubordinati sfuggono alle rilevazioni Inps e perciò non sono conteggiati. Nel biennio 2005-2006 cresce di 10 punti percentuali il numero di cooperative appartenenti alla classe 11-20 addetti e diminuisce dello stesso valore il numero di cooperative con meno di dieci addetti.
Le cooperative con un numero di addetti che va dai 21ai 50 risulta pari al 16 per cento del totale, registrando un aumento rispetto agli anni 2004 e 2005; mentre al di sopra dei 51 addetti troviamo solo il 10 per cento delle cooperative sociali. Il 20 per cento delle imprese risulta non aver alcun addetto non presentando posizioni Inps.
Fatturato quasi a 94 milioni
Nel 2006 le cooperative sociali modenesi registrano nel complesso un fatturato di poco inferiore ai 94 milioni di euro (93 milioni 761 mila e 381 euro) con un incremento di quasi 12 milioni e mezzo (12 milioni 467 mila e 63 euro) rispetto al 2005.
I valori non sono distribuiti omogeneamente tra le varie tipologie di cooperative: quelle di tipo A producono un fatturato di circa 70 milioni euro, quelle di tipo B e a oggetto misto di circa 10 milioni di euro. Sul fatturato i costi del lavoro incidono per il 69 per cento; i costi di produzione (acquisto materie prime, macchinari e beni di consumo) per il 31 per cento.
I crediti verso clienti variano in misura proporzionale al fatturato: nel 2006 il valore del rapporto tra crediti e fatturato è pari al 42 per cento, nel 2005 era stato pari al 40 per cento.
L’aumento dell’incidenza dei crediti sul fatturato registra un ritardo nella riscossione dei crediti di 153 giorni. La mancata tempestiva riscossione dei crediti ha inciso e inciderà sugli utili netti, sulla capacità di autofinanziamento per l’innovazione tecnologica, soprattutto per le cooperative di tipo A e quelle di medie e piccole dimensioni.