Era rimasto incastrato tra le sbarre dell’inferriata del cimitero di San Cesario il giovane capriolo salvato questa mattina dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso.


Il capriolo, un maschio nato lo scorso anno, è stato liberato alle 7 con la collaborazione della Polizia municipale di San Cesario che è arrivata per prima e ha provveduto a coprirgli il muso per ridurre il più possibile lo stress dell’animale. I tre volontari del Centro Il Pettirosso, giunti pochi minuti dopo, lo hanno poi liberato allargando le sbarre dell’inferriata con l’aiuto dei manutentori del cimitero. Il capriolo, leggermente ferito ai garretti posteriori dove è stato medicato con qualche punto di sutura, è stato portato al Centro e nel giro di 48 ore sarà liberato nelle zone più appropriate dell’Alto Appennino modenese.

Un altro capriolo di circa due anni che si era introdotto nel giardino di un’azienda in viale Virgilio a Modena è stato catturato questo pomeriggio (martedì 22 aprile) alle ore 14 dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso.
Completamente disorientato, l’animale ha sbattuto più volte contro le vetrate dell’azienda, rompendone una, e si è poi andato a incastrare in un piccolo varco della recinzione, largo appena una quindicina di centimetri.
Chiamati dai dipendenti dell’azienda, i volontari del Centro Il Pettirosso, hanno bendato il capriolo per calmarlo e lo hanno poi liberato abbastanza facilmente. L’animale presenta graffi ed escoriazioni e ha patito un forte stress ma potrà essere liberato nel giro di 48 ore e portato nelle zone più appropriate dell’Alto Appennino modenese.

Dall’inizio del 2008 in provincia di Modena, la Polizia provinciale e il Centro fauna selvatica Il Pettirosso, che opera sulla base di un convenzione con la Provincia, hanno recuperato 70 caprioli disorientati o feriti. Gli animali sono poi stati liberati sull’Alto Appennino modenese o inviati a ripopolare aree faunistiche di altre province.

Per le segnalazioni e richieste di intervento sono attivi 24 ore su 24 alcuni numeri telefonici: 339 8183676-339 3535192, oppure è possibile chiamare anche il 118.