“Apprendiamo a mezzo stampa l’intenzione della Regione Emilia-Romagna di non riaprire i punti nascita chiusi o sospesi durante la pandemia Covid-19.
Se è comprensibile non mantenere il servizio laddove non si raggiungono i 500 parti anno per questioni di sicurezza, crediamo sia necessario un supplemento di riflessione laddove tale quota era ampiamente raggiunta fino al 2019 e dove ancora oggi si sarebbe in grado di superare il target.
Prima della chiusura per divenire ospedale Covid, la media dei nati a Guastalla superava infatti i 650 parti/anno e anche i numeri attuali, pur in una situazione di inverno demografico, dimostrano come ci sarebbero i presupposti tecnici per riaprire il punto nascite.
Nel 2024, nel solo distretto di Guastalla vi sono stati 513 nati, che diventano un 1.696 se si considera il bacino di popolazione nel raggio di 30 minuti, comprendendo i comuni della Pianura Reggiana e della Bassa Mantovana.
È evidente che non tutti quei circa 1.700 nati avverrebbero a Guastalla, ma alla luce delle chiusure nel territorio lombardo il bacino potenziale permetterebbe di andare ben oltre i 500 nati indicati come criterio inderogabile, considerando che in Regione sono ancora attivi punti nascita al di sotto del numero minimo.
A ciò crediamo vada aggiunta nelle riflessioni la richiesta pervenuta anche da 15 Sindaci mantovani, di diverso colore politico, di riaprire il punto nascite di Guastalla, evidenziandola necessità di tale servizio in un’area della Pianura Padana che rappresenta circa 250.00 abitanti, con valori economici e demografici importanti, che nella situazione attuale avrebbe ospedali troppo distanti rispetto a tale necessità.
Siamo consci delle difficoltà relativamente a risorse economiche e umane e nessuno si aspetta risposte in tempi brevi, ma il tema che poniamo non è una bandiera campanilistica bensì una riflessione sorretta da elementi statistici e di pianificazione territoriale che merita un approfondimento ulteriore.
Per questo confidiamo che il percorso iniziato con l’Assessore Fabi sul ruolo dell’ospedale di Guastalla, partendo intanto da un potenziamento dei percorsi pre e post nascita, e la volontà espressa in CTSS di scrivere un nuovo PAL insieme ai territori e ai sindaci ci porti a creare un quadro condiviso a livello provinciale sull’assetto della rete ospedaliera e sulla dislocazione dei servizi.
Per questo, continueremo ad offrire elementi conoscitivi, sia statistici che politici, affinché sia valutata fino in fondo l’opportunità della riapertura del punto nascite di Guastalla, portando tale discussione anche nelle sedi consiliari di tutti i Comuni che guardano a questa speranza a cavallo del Po”.
(I Sindaci dell’Unione Bassa Reggiana: Paolo Dallasta – Roberto Angeli – Elisabetta Sottili – Simone Zarantonello – Andrea Codelupi – Carlo Fiumicino – Filippo Ferrari – Federico Carnevali e i Consiglieri Regionali: Elena Carletti – Andrea Costa)