
Sabato 17 maggio, la Biblioteca Panizzi ha ospitato una giornata di studi interamente dedicata alla storica famiglia di origine ebraica Franchetti, dal titolo “La famiglia Franchetti tra eredità documentaria e nuovi studi”. Promossa dalla Biblioteca Panizzi in collaborazione con l’Associazione per il musicista Alberto Franchetti e il Rotary Club Reggio Emilia, la giornata si è articolata in due momenti distinti, offrendo un’importante occasione di approfondimento tra ricerca archivistica, valorizzazione del patrimonio culturale e attività editoriale.
L’iniziativa è nata in occasione della significativa donazione, da parte dell’ingegner Maurizio Zamboni, di un prezioso archivio composto da carte private della famiglia Franchetti, recentemente acquisito dalla Biblioteca grazie all’Associazione per il musicista Alberto Franchetti. Il fondo contiene documenti di notevole interesse per la storia locale, in particolare relativi alle proprietà reggiane della famiglia, come Palazzo Franchetti in via Emilia Santo Stefano.
La mattina in Biblioteca: alla scoperta delle carte Franchetti
La sessione mattutina si è svolta nella suggestiva Sala del Planisfero della Biblioteca Panizzi. Dopo i saluti istituzionali di Stefano Maccarini Foscolo Canella, Presidente dell’Associazione per il musicista Alberto Franchetti e del Rotary Club Reggio Emilia, i lavori sono stati coordinati da Alberto Ferraboschi, direttore scientifico della Biblioteca.
Tre interventi hanno delineato il valore e le potenzialità del nuovo fondo e i progetti per la sua valorizzazione. Maurizio Zamboni ha illustrato l’importanza della donazione, soffermandosi sulla ricchezza del materiale d’archivio, che documenta anche aspetti urbani e patrimoniali legati alla presenza dei Franchetti a Reggio Emilia. Particolarmente apprezzata la sua presentazione sull’evoluzione dell’isolato in cui sorgeva Palazzo Franchetti, ora sede della Scuola Media Manzoni, che ha restituito al pubblico uno spaccato della città ottocentesca. Davide Chieregatti (coordinatore servizi archivistici, Cidas) ha spiegato le modalità dell’intervento di inventariazione, evidenziando la cura metodologica riservata all’organizzazione del fondo. Matteo Al Kalak (Università di Modena e Reggio Emilia, direttore DHMoRe) ha presentato l’inserimento delle carte Franchetti all’interno della piattaforma digitale Lodovico, sottolineandone il valore scientifico e divulgativo. Lodovico è una piattaforma interoperabile che raccoglie e rende accessibili fondi archivistici e fotografici digitalizzati provenienti da diversi istituti, permettendo connessioni e confronti tra materiali storici. Il progetto è promosso dal Centro DHMoRe in collaborazione con il Comune di Modena, la Fondazione di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Nel pomeriggio, un viaggio nella storia della famiglia Franchetti
La giornata si è trasferita nel cuore della città, al Salone delle adunanze del Capitano del Popolo in piazza del Monte, per la presentazione del volume I Franchetti. Storia di una famiglia (Quodlibet, 2024) di Roberto Mancini. Dopo i saluti istituzionali di Stefano Maccarini Foscolo Canella, la conversazione tra l’autore e la studiosa Francesca Medioli (Università Ca’ Foscari di Venezia), moderata da Alberto Ferraboschi, ha offerto al pubblico un’appassionante ricostruzione della storia della famiglia.
Nel libro, Roberto Mancini ripercorre le vicende dei Franchetti iniziando con il drammatico episodio di Giuditta Franchetti, moglie di un rabbino, accusata di stregoneria e arsa sul rogo a Mantova nel 1600, per poi attraversare secoli di storia italiana attraverso le vicende di una famiglia cosmopolita e profondamente impegnata nella vita culturale e civile del paese. Dal commercio dei “berretti alla turca” a Tunisi fino al ritorno in Italia, da Livorno a Torino, da Reggio Emilia a Venezia, i Franchetti intrecciano i propri destini con quelli di Cavour, dei Savoia e dei Rothschild. Finanziatori del metodo Montessori, mecenati come il barone Giorgio – che dona allo Stato la Ca’ d’Oro di Venezia – e protagonisti di svolte culturali, dalla pop art americana al matrimonio di Tatia Franchetti con Cy Twombly nel 1959, attraversano i secoli tra luci e ombre. Un’epopea familiare che riflette la storia d’Italia.