Un albero monumentale non è solo un albero di grandi dimensioni, è anche un sistema vivente complesso, con un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità e che rappresenta un ecosistema e un habitat particolare. Testimone di epoche passate, unisce spesso all’eccezionale valore naturalistico anche a quello paesaggistico, storico e culturale.

Di tutti questi aspetti si parlerà nel seminario “Gli alberi monumentali – Stato delle conoscenze e nuove sfide per la loro valorizzazione”, in programma a Bologna, (Aula Magna, viale Aldo Moro 30) il 23 e 24 maggio 2025.  Una due giorni di studio che la Regione ospita e che ha organizzato insieme alla Società Botanica Italiana, in particolare con il suo gruppo di lavoro Alberi Monumentali, e con la collaborazione dell’Università di Bologna e della Fondazione Rusconi Ghigi.

“Gli alberi monumentali sono un patrimonio prezioso di cui la Regione Emilia-Romagna è ricca: più di seicento esemplari tutelati che vedono il costante impegno degli uffici del Settore Patrimonio culturale e del Settore Aree Protette, Foreste e Sviluppo zone montane per lo sviluppo di azioni di tutela, conservazione, conoscenza e valorizzazione – ha sottolineato l’assessora regionale alla Cultura, Parchi e Forestazione Gessica Allegni -. Una sinergia fruttuosa che connette i finanziamenti dell’opportuna manutenzione straordinaria degli alberi, con quelli dedicati ai progetti che diffondono la conoscenza nel territorio di questo particolare patrimonio culturale e ne valorizzano gli aspetti storici, culturali ed antropologici. Gli alberi monumentali, infatti, sono testimoni della storia presente e passata, giganti verdi da rispettare e cui rivolgersi per ascoltare i racconti della memoria dei luoghi e delle persone che li vivono”.

Età, dimensione, rarità botanica. Queste alcune delle caratteristiche di un albero monumentale. In Emilia-Romagna questi esemplari possono essere assoggettati a due diverse tipologie di tutela, regionale e nazionale. Sono 538 le tutele (singole, in filare o in gruppo, per oltre 700 esemplari) che salvaguardano gli alberi monumentali regionali. A queste, si aggiungono quelle di 125 alberi  monumentali d’Italia tutelati direttamente dallo Stato.

In entrambi i casi le piante possono appartenere sia a specie autoctone che alloctone, trovarsi sia in proprietà pubblica che privata, ricadere in aree urbane, rurali o in aree forestali ed essere di origine naturale o artificiale. A fine 2023, la Regione ha approvato la nuova legge regionale n. 20/2023 che ha sostituito la precedente approvata nel 1977.  Tra le novità introdotte: la creazione di una banca-dati georeferenziata, l’istituzione di una zona di protezione di almeno 10 m di raggio intorno al gigante verde da tutelare, nonché l’obbligo di recepimento dei vincoli di tutela negli strumenti urbanistici dei Comuni e nei regolamenti degli Enti Parco.