
Durante la cerimonia del Mak P-100, il tradizionale appuntamento con cui l’Accademia Militare celebra i 100 giorni alla nomina dei suoi Allievi a Ufficiali, è stata annunciata ufficialmente la destinazione del ricavato della serata, che andrà a sostenere il progetto di diagnosi precoce del melanoma cutaneo.
L’iniziativa, fortemente voluta dagli Allievi Ufficiali del 205º corso “Fierezza”, oltre a rappresentare la costante attenzione che gli allievi ufficiali dimostrano verso progetti a sostegno di persone meno fortunate, consolida e testimonia gli eccellenti rapporti istituzionali esistenti tra l’antichissimo istituto di formazione militare e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Il progetto è stato presentato dalla Prof.ssa Francesca Farnetani, professoressa associata presso il Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche con interesse Trapiantologico, Oncologico e di Medicina Rigenerativa di Unimore e dirigente medico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena.
Già in sviluppo all’interno del PNRR – Heal Italia a cui Unimore prende parte in un partenariato coordinato dal Prof. Massimo Domici, il progetto è stato selezionato tra diverse proposte da parte dell’Accademia, punta a costruire un pannello genetico avanzato per la rilevazione di biomarcatori associati al melanoma, da integrare stabilmente nella pratica clinica quotidiana. I soggetti a rischio verranno individuati tramite microscopia laser confocale, una tecnica non invasiva già in uso presso la Clinica Dermatologica, e successivamente sottoposti ad analisi genetica con test NGS (Next Generation Sequencing).
Il duplice obiettivo è quello di aumentare l’accuratezza della diagnosi nelle fasi iniziali della malattia e meglio caratterizzare le lesioni sospette per melanoma, favorendo un approccio sempre più personalizzato e tempestivo. Si prevede, nell’arco di un anno, di sottoporre a screening circa 5000 pazienti, selezionando le lesioni sospette da sottoporre ad approfondimento molecolare.
Il melanoma rappresenta, secondo le più recenti stime, il terzo tumore più frequente negli under 50 in Italia, con un’incidenza crescente. Ogni anno, circa 9000 persone muoiono nel nostro Paese per questa patologia, nonostante l’87% dei pazienti diagnosticati riesca a superare la soglia dei cinque anni di sopravvivenza. Un miglioramento significativo, ma non ancora sufficiente per arrestare una dinamica che colpisce in modo particolarmente aggressivo soggetti giovani.
Il nuovo progetto mira ad affiancare la genetica alla clinica e alla diagnostica non invasiva inserendo la componente molecolare all’interno di un modello operativo già strutturato, con un’attenzione particolare alla replicabilità in ambito nazionale.
Nel corso della serata, la Prof.ssa Farnetani è stata invitata a un intervento pubblico, per illustrare le prospettive della ricerca e ringraziare per il sostegno ricevuto.