
Nei giorni del Motor Valley Fest a Modena, da giovedì 5 a domenica 8 giugno, la mostra antologica di Donato Piccolo “L’arte del pensiero meccanico” si arricchisce, nella sede di Palazzo Santa Margherita, di un’opera particolarmente legata al tema della manifestazione. E sabato 7 giugno sono in programma una visita guidata (alle ore 16) e il laboratorio per bambini “Scintille creative” (alle 17) al quale partecipa anche l’artista guidando i più piccoli a esplorare insieme le energie invisibili che animano il nostro mondo, tra arte, fisica e immaginazione. Per entrambi gli appuntamenti, gratuiti, serve la prenotazione sul sito www.agomodena.it.
La mostra. curata da Lorenzo Respi per Fondazione Ago, si può visitare, a ingresso libero, dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato e domenica a orario continuato dalle 11 alle 19.
L’opera che caratterizza la mostra durante il Motor Valley Fest è un bassorilievo che unisce arte e ingegneria, tecnologia e biologia. Si intitola “Organic motor down machine” e si tratta di un’installazione realizzata in vetroresina a partire dal sottoscocca di un’auto che si trasforma in un paesaggio anatomico fondendo organico e artificiale: i tubi diventano arterie, la ruota di scorta un polmone. Una scultura che, seguendo il filo conduttore di tutta la mostra, interroga e mette in discussione i confini tra macchina e corpo, e invita a immaginare un metabolismo meccanico in evoluzione in una sorta di ibridazione emotiva e visiva.
Ingegneria meccanica, scienza, intelligenza artificiale e fenomeni fisici, con sculture robotiche che seguono i movimenti dei visitatori o tornadi che si scatenano in una teca, rappresentano il filo conduttore della mostra. Un Activity kit a cura di Popmed (in vendita a 5 euro) è rivolto ai più piccoli, ma non solo, e accompagna il visitatore a scoprire le spiegazioni dei fenomeni fisici utilizzati nelle opere (i cui simboli compaiono anche nelle didascalie), contiene giochi, quiz e strumenti, come una bussola per sperimentare l’elettromagnetismo o la carta speciale per creare l’origami di una farfalla. Così da dare concretezza al concetto di “effetto farfalla”, cioè quel meccanismo per cui un piccolo gesto (il battito d’ali di una farfalla, appunto) può creare una reazione a catena e provocare addirittura un uragano dall’altra parte del pianeta.
In mostra, con l’opera “Butterfly Effect”, il battito d’ali di una farfalla tecnologica viene amplificato da un complicato sistema di tubi, mentre nella pubblicazione si suggeriscono anche altre azioni che seguono lo stesso principio: per esempio, spegnere la luce quando si esce dalla stanza contribuisce a non sprecare energia e a proteggere il pianeta; oppure, dire “grazie” e “per favore” aiuta a creare un ambiente felice, ad aumentare il rispetto per gli altri aiutandoli a essere a loro volta più gentili.
Gli altri fenomeni che vengono sviluppati riguardano la fluidodinamica, l’elettromagnetismo, la luce laser, l’intelligenza artificiale e l’autopoiesi robotica, cioè la capacità delle macchine di individuare autonomamente i problemi e ripararli da sole, così da rendersi sempre più indipendenti dall’umano.
Si può scaricare un’immagine dell’opera di Donato Piccolo “Organic motor down machine”, alcune foto della mostra e un’immagine, creata con l”intelligenza artificiale, che simboleggia l’effetto farfalla, uno dei fenomeni sviluppati nella mostra
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