Si intitola “Campogalliano si muove – Spazio alle persone” il progetto con cui l’Amministrazione comunale di Campogalliano intende realizzare un percorso verso una svolta nella mobilità urbana, in collaborazione con l’agenzia Aiforia, attraverso un piano d’azione per promuovere gli spostamenti a minor impatto sull’ambiente.

Meno spostamenti in auto, più spostamenti a piedi e in bici, significa meno inquinamento, meno rumore, lotta al cambiamento climatico, più sicurezza e migliore qualità della vita. Campogalliano, per le sue caratteristiche demografiche e geografiche presenta alcune sfide importanti per quanto riguarda la mobilità e l’uso del territorio.

Sia gli spostamenti interni nella parte centrale del comune, sia quelli tra il centro e le frazioni Panzano e Saliceto Buzzalino, sia quelli verso e da Modena, Carpi e Reggio Emilia, sono considerati all’interno di questo progetto.

Daniela Tebasti, sindaca di Campogalliano, sottolinea che «promuovere soluzioni di mobilità leggera e attiva era tra le linee guida del nostro mandato e questo progetto segna l’inizio di un percorso che punta a raggiungere proprio questo obiettivo, con il coinvolgimento dei cittadini, delle famiglie e delle associazioni del territorio. Per farlo ci siamo affidati a professionisti che hanno già sviluppato progetti simili in altre realtà della nostra regione, con l’intento di ripensare la Campogalliano del futuro, in un’ottica di sostenibilità, cura ambientale e benessere della persona».

Così Filippo Petacchi, assessore alla viabilità e alla mobilità sostenibile del Comune di Campogalliano: «Inizia un nuovo percorso di partecipazione con i cittadini con l’obiettivo di proporre delle strategie puntuali di mobilità sostenibile, che consideri le peculiarità di tutto il territorio comunale. Le azioni che andremo a proporre, in un piano di insieme della mobilità, vogliono migliorare una sostenibilità ambientale, sociale ed economica».

Il gruppo di lavoro – formato dall’Amministrazione comunale e dai consulenti di Aiforia, agenzia di Friburgo che ha già sviluppato analoghi progetti in Emilia Romagna – ha la chiara consapevolezza di dover agire su diversi ambiti e che un singolo “progetto pilota”, per quanto di successo, rischierebbe di rimanere isolato e poco significativo. Per questo motivo, il progetto in atto prevede un ragionamento a tutto campo, trattando aspetti tecnici, normativi, comportamentali, di comunicazione e di coinvolgimento della popolazione.

«Togliere spazio alle auto e ridarlo alle persone è quanto sta accadendo in tutta Europa, in città grandi e piccole – precisa Andrea Burzacchini, direttore di Aiforia – Ovunque i risultati sono positivi, non solo in termini di aria pulita, di quiete, e di sicurezza; ma anche di tempo, denaro e spazio restituiti alle famiglie e all’intera comunità. Questo significa qualità della vita».

Il piano d’azione del progetto è composto da tre ambiti diversi: il primo riguarda le modifiche strategiche della sede stradale in ambito urbano (introduzione delle soluzioni operative che permettono di migliorare l’attrattività della mobilità attiva), il secondo è centrato sugli spostamenti casa-scuola e, più in generale, sulla mobilità nei pressi dei poli scolastici (iniziative per facilitare e potenziare gli spostamenti casa-scuola che avvengono con mezzi sostenibili e un percorso partecipativo con le scuole per identificare misure ad hoc), il terzo ha come focus la ciclabilità extraurbana (sviluppo o potenziamento di percorsi ciclabili verso la zona dei Laghi, le frazioni, i Comuni confinanti e Modena in particolare).

Il percorso si compone di una prima fase che prevede un’analisi dello stato attuale, punto di partenza da cui verrà poi costruito il piano d’azione effettivo. Il progetto verrà costantemente supportato da un’attività di comunicazione volta tanto a informare e coinvolgere i cittadini sulle attività e sulle proposte connesse al progetto, quanto a fornire materiale di educazione e formazione con l’obiettivo di spiegare le caratteristiche delle nuove forme di mobilità, sia a livello infrastrutturale che comportamentale.