
Il 2024 è stato un anno record di presenze turistiche, finalmente l’Emilia-Romagna recupera i livelli pre-pandemia del 2019.
Fondamentale il periodo estivo, luglio, agosto e settembre coprono oltre metà delle presenze turistiche dell’anno. In controtendenza però il turismo a Rimini (che da sola accoglie due quinti dei turisti).
Nel focus realizzato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato regionale emerge un altro dato importante: questo trend è confermato anche ad Inizio 2025 con un +1,7% di presenze tra gennaio e aprile, trainato dal turismo estero.
“I dati confermano che la nostra è una terra accogliente con un’alta qualità dei servizi. Dobbiamo continuare su questo solco per far sì che le infrastrutture stradali, aeroportuali, ferroviarie siano all’altezza dell’impegno delle imprese per attrarre turisti – afferma Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato -. Nel post covid c’è stato un forte impulso alla valorizzazione delle nostre bellezze architettoniche, naturali, artistiche, unita alla capacità di proporre eventi con una forte attrattività. Tutto ciò in un contesto dove cambia la cultura delle vacanze, più frequenti, ma con una temporalità di soggiorno più breve, quindi con una crescita della mobilità”.
Nel 2024 in Emilia-Romagna si contano 40,8 milioni di presenze turistiche – cioè le notti trascorse nelle strutture turistiche – un anno record secondo i dati diffusi da Istat, con un incremento del 4,1% rispetto all’anno precedente, in linea con il trend nazionale del +4,2%. La crescita del turismo è trainata dalla componente estera, benché l’Emilia-Romagna ospiti prevalentemente turisti italiani. Una crescita importante tenendo conto che alla fine del 2024 in Emilia-Romagna le imprese artigiane operanti in settori core di attività interessate dalla domanda turistica sono 15.453, pari al 12,9% dell’artigianato regionale, e danno lavoro a 44.953 addetti.