La Polizia di Stato ha realizzato, nei giorni scorsi, una vasta operazione di polizia, coordinata dal Servizio centrale operativo (SCO), che si è conclusa ieri, per contrastare i fenomeni criminali connessi alla comunità cinese presente in Italia, con particolare riguardo ai delitti legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione di prodotti, alla distribuzione di stupefacenti e alla detenzione abusiva di armi.

L’ operazione ad “alto impatto” ha interessato ben 25 province italiane ed anche il territorio reggiano è stato oggetto di un intervento mirato delle forze dell’ordine.

Nell’ambito di tale vasta operazione, gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Emilia hanno indagato in stato di libertà una cittadina cinese di 57 anni, accusata dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, oltre che di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La donna, che ufficialmente esercitava la professione di massaggiatrice olistica, aveva in realtà trasformato la propria abitazione, situata nella periferia nord della città, in una vera e propria casa di prostituzione. Insieme a lei operava una connazionale di 48 anni, risultata successivamente irregolare sul territorio nazionale.

Per diversi giorni, gli investigatori hanno monitorato l’abitazione, documentando un sospetto viavai di uomini. Dopo una serie di appostamenti e identificazioni dei clienti, mercoledì pomeriggio gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento, sorprendendo una delle due donne in attività con un cliente.

Alla luce degli elementi raccolti, e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, guidata dal Procuratore Dott. Calogero Gaetano Paci, l’intero appartamento e il materiale pertinente ai reati contestati sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Nei prossimi giorni si attende la decisione del Giudice per le indagini preliminari, chiamato a pronunciarsi sulla convalida del sequestro richiesto dalla Procura.

Nell’ambito dell’attività di contrasto alla criminalità cinese, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine sono stati controllati 63 soggetti, 5 attività commerciali e 1 veicolo.

Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno, infine,  rintracciato, tratto in arresto e condotto in carcere un quarantasettenne cinese, già sottoposto alla detenzione domiciliare dalla quale era evaso nelle settimane precedenti. L’uomo condannato per reati contro il patrimonio continuerà così ad espiare la pena in carcere.