Focus Lapam Confartigianato sull’occupazione: in provincia di Reggio Emilia nel 2024 calo dell’1,2%Nel 2024 l’occupazione è calata dell’1,2% in provincia di Reggio Emilia, pari a 3.000 occupati in meno rispetto al 2023. È quanto emerge da un’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha analizzato il trend occupazionale. Nel territorio reggiano il calo dell’occupazione dell’ultimo anno è in controtendenza rispetto al +0,5% osservato in Emilia-Romagna e il +1,5% che si segna a livello nazionale. Una decrescita diffusa su tutti i principali settori dell’artigianato. Nel dettaglio, in provincia di Reggio Emilia il calo dell’occupazione è trainato dalle costruzioni (-6,7%), nei servizi non legati al commercio, ricezione turistica e ristorazione (-3%) e nella manifattura (-1,2%). In controtendenza cresce l’occupazione in agricoltura, mentre rimane stabile il commercio, alloggio e ristorazione.

A inizio 2025 le imprese dell’industria e servizi avevano ridotto le previsioni di assunzioni in provincia di Reggio Emilia, tuttavia il trimestre estivo da luglio a settembre 2025 vede un trend positivo, segno di fiducia nella ripresa dei mercati e del buon andamento della stagione turistica. le imprese dell’industria e servizi reggiane prevedono l’entrata di 12.390 figure professionali, il 4,6% in più del periodo luglio-settembre 2024. Nel dettaglio, la crescita è determinata da un aumento delle assunzioni nei servizi del +8,7% a Reggio Emilia, trainata da dinamiche a doppia cifra nell’alloggio, ristorazione e servizi turistici (+34,1%) e nei servizi alle persone (+22,5%). La manifattura mostra una tenuta delle entrate (+0,8%), mentre le entrate nel comparto costruzioni calano del 13,1%.

Rimane sempre elevata la difficoltà di reperimento, che interessa nel reggiano il 51,7% delle entrate previste, valori superiori alla media nazionale del 45,4%. Dopo aver toccato valori record, nell’ultimo anno la difficoltà di reperimento è in lieve miglioramento (-2,9 punti percentuali per le imprese reggiane).

Capitolo cassa integrazione: nel 2024 l’INPS ha autorizzato 11,7 milioni di ore di cassa integrazione in provincia di Reggio Emilia, dato che posiziona l’area al 13° posto, con un incremento del 136,3% rispetto al 2023. I primi tre settori per utilizzo di cassa integrazione in  provincia di Reggio Emilia, che assorbono il 71% delle ore autorizzate, sono i settori meccanici della fabbricazione di macchine e della lavorazione dei prodotti in metallo e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche.

«Sono numeri in chiaroscuro – commenta Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato –. Se nell’anno precedente si è registrato un calo, dovuto, tra gli altri aspetti, all’alta specializzazione produttiva del nostro territorio, le aspettative positive del 2025 fanno ben sperare in una ripresa. Certo, la situazione di grande instabilità geopolitica non agevola il lavoro delle piccole e medie imprese, ma nel nostro territorio c’è grande voglia di fare e di continuare a rimanere competitivi. Abbiamo un urgente bisogno di politiche economiche stabili e a supporto delle micro, piccole e medie realtà che rappresentano la stragrande maggioranza delle imprese del territorio locale e nazionale. I numeri relativi alla cassa integrazione in questo senso non lasciano spazio a interpretazioni: se vogliamo provare a invertire questo trend dobbiamo agire concretamente per supportare le realtà. Come associazione continueremo a monitorare attentamente questi indicatori e a lavorare per sostenere le imprese del territorio, promuovendo politiche attive del lavoro e investimenti nella formazione per colmare il mismatch tra domanda e offerta di competenze».