Con delibera approvata all’unanimità dalla Giunta comunale, l’Amministrazione di Mirandola ha deciso di proseguire nella copertura integrale degli aumenti delle rette per i servizi residenziali sociosanitari rivolti a anziani e persone con disabilità, a seguito dell’adeguamento tariffario disposto dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 2242 del 18 dicembre 2023. L’aumento, pari a 4,10€ pro capite/pro die, è stato stabilito a livello regionale per far fronte ai maggiori costi legati al personale, all’adeguamento dei contratti e alle spese generali delle strutture accreditate.

L’impatto economico, che sarebbe dovuto ricadere totalmente sulle famiglie e sugli utenti, sarà invece totalmente assorbito dal Comune per il periodo compreso tra il 1 Luglio e 31 Dicembre 2025. Questa scelta rientra nella strategia di sostegno alle fasce più fragili della popolazione, in coerenza con la linea programmatica “Città a misura di famiglia” e con gli obiettivi di inclusione e tutela sociale del Documento Unico di Programmazione 2025–2027 approvato dal Consiglio comunale.

“In un momento storico in cui le difficoltà economiche rischiano di colpire in modo sproporzionato proprio le persone più fragili – anziani non autosufficienti e cittadini con disabilità – abbiamo scelto di mettere al centro la solidarietà e la responsabilità sociale. È un impegno concreto che prende forma nei numeri di bilancio, ma nasce da un principio chiaro: nessuno deve essere lasciato solo”, hanno dichiarato il Sindaco Letizia Budri e l’Assessore alle pari opportunità Lisa Secchia.

Il Comune ha stanziato risorse dedicate, per un totale di 15.152,40€, ripartite tra: 4.590,80€ per l’integrazione delle rette degli anziani in struttura (Cap. 50050/24),  10.561,60€ per l’integrazione delle rette delle persone con disabilità (Cap. 50030/55). Il provvedimento prosegue il percorso già avviato nel 2024 e nei primi mesi del 2025, e rappresenta un chiaro indirizzo politico e amministrativo: garantire accesso equo, sostenibile e continuativo ai servizi sociosanitari, nel rispetto dei principi costituzionali di equità e sussidiarietà. L’Amministrazione si riserva di ridefinire il quadro contributivo per il periodo successivo al 1° Gennaio 2026, anche alla luce delle evoluzioni normative regionali e delle valutazioni ISEE in corso di aggiornamento.