Dal mese di giugno, complice una gelosia morbosa e ossessiva, ha iniziato a tenere condotte maltrattanti nei confronti della compagna convivente, anche davanti al figlio minore. Aggressioni fisiche e minacce che hanno visto la donna ricorrere in alcune circostanze alle cure in ospedale. I carabinieri della stazione di Quattro Castella, a cui la donna 50enne nel corso di una lunga deposizione ha raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura un 47enne abitante in un comune della Val d’Enza, in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia aggravati, poiché compiuti davanti al figlio minore, e lesioni personali aggravate.

Complice una morbosa e ossessiva gelosia nei confronti della donna, il compagno la maltrattava aggredendola fisicamente e minacciandola in plurime occasioni. In particolare nel giugno scorso, dopo una lite per motivi di gelosia, l’uomo la colpiva con due manate sulla faccia minacciandola di morte se lo avesse tradito. Nel luglio 2025, adirato con la compagna sempre per motivi di gelosia, la spingeva contro al muro colpendola con pugni ad braccio, minacciandola nuovamente di morte in caso lo avesse tradito. Il 5 settembre, notando la compagna nascondere all’interno della propria borsa un cellulare che le aveva regalato il padre per essere utilizzato in caso di emergenza o di sottrazione dell’altro dispositivo da parte del compagno, l’aggrediva verbalmente e poi fisicamente; la lite sfociava in una colluttazione nel corso della quale l’uomo colpiva con un pugno al volto la donna.

Anche mentre la donna si trovava dai carabinieri per denunciare quanto subiva l’uomo la tempestava di messaggi e telefonate.

La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della Stazione di Quattro Castella ha richiesto e ottenuto dal GIP, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di 1000 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Quattro Castella che hanno condotto le indagini.

Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.