La Chirurgia di Reggio Emilia ha partecipato a uno studio internazionale che confronta gli esiti post-operatori in diversi contesti socio-economici e che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della pubblicazione sulla rivista The Lancet Global Health.

Ideata e coordinata dalle università di Cambridge e Birmingham, l’indagine ha interessato 51 paesi e 187 ospedali per analizzare oltre 1.700 pazienti sottoposti a laparotomia (incisione dell’addome) a seguito di trauma. A essere confrontati nei rispettivi contesti sono state le varianti che incidono sull’esito, i fattori di rischio e i percorsi assistenziali.

L’articolo dal titolo “Global Outcomes After Laparotomy for Trauma” rappresenta uno dei contributi scientifici più rilevanti degli ultimi anni nello scenario globale della chirurgia traumatologica.

Per la Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’Arcispedale Santa Maria Nuova diretta dal Dott. Stefano Bonilauri era referente (hospital lead) il dott. Ruggero Bollino.

Lo studio evidenzia con chiarezza e ampiezza di dati che in paesi a basso indice di sviluppo i pazienti presentano rischi di mortalità postoperatoria superiori rispetto a casi equivalenti in paesi ad alto indice, nonostante la maggiore gravità media dei casi trattati.

“Essere stati parte attiva di uno studio così prestigioso e rappresentare la realtà reggiana all’interno di un network scientifico globale” dichiara il dott. Bollino “mi riempie di orgoglio e accresce le energie da dedicare al lavoro quotidiano. La collaborazione e il confronto con gruppi di autorevoli professionisti è stata illuminante e ha ispirato il nostro team, stimolando ulteriore crescita professionale e spirito di collaborazione”.

“Siamo particolarmente grati ai nostri professionisti che affiancano all’impegno nell’attività quotidiana, di per sé intenso, una dedizione che apre nuove prospettive e possibilità” ha commentato il Direttore generale dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia Davide Fornaciari “Evidenze come quella portata dallo studio appena pubblicato rivestono un ruolo fondamentale per indirizzare risorse e strategie organizzative a favore di sistemi di cura più equi e accessibili”.