In Emilia-Romagna sempre più donne scelgono l’allattamento esclusivo al seno o predominante, a scapito di quello artificiale. Confermando l’efficacia delle politiche messe in campo dalla Regione a favore di una pratica che fa bene alle mamme e ai loro bebé.

Negli ultimi dieci anni, infatti, la prevalenza dell’allattamento completo – ovvero la somma fra quello esclusivo (solo latte materno) e predominante (latte materno con aggiunte di liquidi non nutritivi come acqua, tisane, tè) – a 3 mesi è cresciuta del 4%, e quella a cinque mesi del 17%. Prendendo in considerazione il 2024, la media regionale della prevalenza a tre mesi è del 56% e a cinque mesi del 50%, dati sostanzialmente stabili rispetto al 2023.

Guardando poi all’allattamento esclusivo alla dimissione ospedaliera, dato raccolto per la prima volta quest’anno, la percentuale è pari all’80,9%, un dato che supera di dieci punti percentuali quello medio nazionale.

Sono i numeri del Report “Prevalenza dell’allattamento in Emilia-Romagna 2024”, presentato oggi in Regione, a Bologna, in occasione del seminario “L’allattamento in Emilia-Romagna. Dieci anni di monitoraggio: il benessere di donne e lattanti al centro”, promosso dall’assessorato alle Politiche per la Salute per rafforzare le relazioni fra professionisti della salute del territorio e ospedalieri, associazioni di auto-aiuto, centri per le famiglie e le madri, insieme ai propri partner.

Tra i temi dell’incontro, il benessere di madri e lattanti al centro della nuova formazione a distanza promossa dalla Regione “Breast Practice”; il benessere intergenerazionale con i risultati della ricerca “Dai Nonne”; il benessere delle donne che viene da un più giusto riconoscimento del valore economico del loro lavoro.

“I dati presentati oggi- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– dimostrano che le politiche di promozione e sostegno all’allattamento messe in campo dalla Regione nel corso degli anni stanno contribuendo a consolidare una pratica fondamentale per la salute dei bambini e delle madri. L’Emilia-Romagna è tra le poche Regioni in Italia a rilevare sistematicamente la prevalenza di allattamento, utilizzando le definizioni e il recall period suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità e la standardizzazione per fasce di età di 15 giorni. I dati raccolti ci aiutano a incentivare ulteriormente l’allattamento investendo in formazione, informazione e sostegno alle famiglie”.

“Ogni donna- aggiunge Fabi– ha diritto ad allattare senza dolore e senza problemi. Questo diritto va protetto e sostenuto con interventi mirati, soprattutto per le fasce più vulnerabili, quelle che più facilmente abbandonano questa pratica. La Regione Emilia-Romagna è al fianco di chi sceglie l’allattamento, come pratica di salute e benessere delle donne e dei più piccoli”.

Proprio per rendere evidente questo impegno oggi verrà presentata la campagna di comunicazione rivolta alla cittadinanza Allattare rilassate, sviluppata per la prima volta nel 2019 e ora rinnovata per adeguarla a nuovi standard comunicativi e favorire la comunicazione sui canali social. Nei materiali c’è l’immagine di una donna che allatta semireclinata, perché sempre più studi dimostrano che allattare in questa posizione, almeno nelle prime settimane dopo il parto, riduce dolore e fatica, evita ragadi e ingorghi e quindi facilita l’allattamento.

Inoltre, su tutto il territorio regionale le Aziende sanitarie e ospedaliere si impegnano ad organizzare iniziative, incontri e flash mob – con programmi disponibili sui vari siti online – in occasione della SAM 2025 Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno, dall’1 al 7 ottobre, organizzata per proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento, sensibilizzando l’opinione pubblica su questo tema.

I dati del Report, in sintesi

Tra marzo e novembre 2024 nelle pediatrie di comunità di tutte le Ausl della regione, in occasione delle prime e seconde vaccinazioni (a tre e cinque mesi), sono stati raccolti i dati relativi a 33.569 bambini e bambine, di cui 17.891 di età compresa fra 61 e 90 giorni (alla prima vaccinazione) e 15.678 fra 121 e 150 giorni (alla seconda vaccinazione).

Il Report analizza l’allattamento prendendo in considerazione diversi elementi. Ad esempio, l’allattamento completo è meno frequente nelle classi di maggiore vulnerabilità sociale e il divario persiste nel tempo. Inoltre, nei nati da madre italiana è inferiore a tre mesi (56% italiane, 59,6% straniere), mentre a cinque mesi la differenza non è statisticamente significativa.

Nel 2024 la prevalenza di allattamento completo a tre mesi e cinque mesi è leggermente superiore nelle bambine: in particolare, a tre mesi è pari a 56,1% nei maschi e 57,8% nelle femmine, a cinque mesi è 48,9% nei maschi e 51% nelle femmine. Il tasso di non allattamento, invece, non differisce in base al sesso a tre mesi, a cinque mesi è appena superiore nei maschi e pari a 24,8%, nelle femmine è al 23, 5%.

In dieci anni l’allattamento esclusivo registra un trend più che soddisfacente, con un incremento dell’11% e del 22% rispettivamente a 3 e 5 mesi, soprattutto nel primo quinquennio.

Sul lungo periodo emerge un lieve incremento del dato di allattamento completo a tre mesi, +2% rispetto al 1999 e +4% rispetto al 2015, mentre il dato a cinque mesi mostra una crescita più consistente: +27% rispetto al 1999 e +17% rispetto al 2015. Diverso ancora è l’andamento nel tempo della prevalenza di allattamento complementare, in cui il/la lattante prende sia latte materno che formula: nel passato era maggiore questa quota nei/nelle lattanti di 5 mesi. Nel tempo la stabilità del dato a 3 mesi (+6% rispetto al 1999 e nessuna differenza rispetto alla rilevazione del 2015) e la progressiva riduzione a 5 mesi (-11% rispetto al 1999 e -9% rispetto al 2015) ha portato le due curve a sovrapporsi: nel 2024 la quota di alimentazione complementare a 3 e 5 mesi è rispettivamente di 25% e 26%.

Per il primo anno, grazie alla ricerca del progetto inter-societario ed inter-federativo Policy Aziendale per l’Allattamento (PAA), sono a disposizione i dati di prevalenza di allattamento esclusivo relativo al periodo dalla nascita alla dimissione dall’ospedale di 14 punti nascita della regione: la media regionale di allattamento così registrata è pari all’80,9%.