È stato presentato questa mattina nella Sala delle Commissioni di Palazzo Allende il Premio di Studio “Federica Menabue”, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con la famiglia Menabue–Serri e l’associazione Nondasola. A due anni dalla scomparsa della docente reggiana, stroncata da un malore il 30 settembre 2023, il premio rappresenta un atto di memoria attiva, trasformando il ricordo di Federica in un’occasione concreta per coinvolgere le nuove generazioni sui temi che l’hanno contraddistinta per tutta la vita: parità di genere, cultura del rispetto, non violenza e valore trasformativo della letteratura.

Il concorso è rivolto a tutte le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie della provincia di Reggio Emilia. Prevede una sezione dedicata agli elaborati scritti inediti in formato PDF/A e una sezione riservata ai prodotti creativi e multimediali – video, progetti grafici o audio-visivi – della durata massima di dieci minuti. Gli elaborati dovranno affrontare uno dei tre temi proposti: figure femminili nella storia della letteratura, cultura del rispetto nelle relazioni tra i generi o contrasto della violenza maschile sulle donne. La scadenza per l’invio delle candidature, complete della documentazione richiesta, è fissata alle ore 13.00 del 9 marzo 2026 all’indirizzo PEC provinciadireggioemilia@cert.provincia.re.it. Sono previsti due premi principali da 1.000 euro – uno per ciascuna sezione – e due menzioni d’onore da 300 euro. La giuria, composta da rappresentanti della Provincia, della famiglia Menabue–Serri, dell’associazione Nondasola, della Consulta provinciale degli studenti, del mondo scolastico e da Khamala Serri, figlia di Federica, porterà uno sguardo giovane e fresco, offrendo un punto di vista vicino ai linguaggi delle nuove generazioni. Gli elaborati saranno valutati sulla base della coerenza con i temi, dell’originalità, della qualità comunicativa e della solidità delle fonti. I nomi dei vincitori saranno pubblicati sul sito istituzionale della Provincia e la cerimonia di premiazione si terrà nella primavera del 2026 a Reggio Emilia.

Durante la conferenza stampa, caratterizzata da momenti di grande commozione e da una partecipazione sentita di amici, istituzioni e cittadini, la Vicepresidente della Provincia e Sindaca di Cavriago Francesca Bedogni ha voluto ricordare Federica non solo come insegnante e attivista, ma come parte della comunità di Cavriago. «Una giornata di emozione e di speranza – ha detto –. Federica, che ho avuto l’onore di conoscere e frequentare personalmente, rimane nel mio cuore perché aveva la capacità di essere vicina, di entrare in empatia senza mai essere invadente. Io l’ho sentita vicina in diverse situazioni con tutta la discrizione di cui era capace. Questo premio restituisce a lei, alla sua cara famiglia, quello che ci ha dato. Attraverso questo premio teniamo viva la memoria di Federica, che lo merita.»

La Consigliera provinciale con delega alle pari opportunità Claudia Martinelli ha posto l’accento sull’importanza di portare i temi delle pari opportunità nelle scuole, sottolineando che per Federica «la parità di genere non era un tema tra gli altri: era una direzione di marcia, una scelta quotidiana, un valore da costruire con pazienza e determinazione, dentro le istituzioni e nella vita di ogni giorno. Per questo, istituire una borsa di studio a lei dedicata non significa solo ricordarla, ma anche continuare il suo lavoro, tenere viva la sua voce, dare gambe nuove alla sua eredità. Oggi mettiamo un seme. E sono certa – siamo certi – che crescerà, anche grazie all’esempio che Federica ci ha lasciato.»

Il Presidente della Provincia Giorgio Zanni, nel contesto di una mattinata fortemente partecipata e segnata da parole autentiche, ha voluto intervenire fuori programma, ritagliandosi un momento fra i tanti impegni della giornata per partecipare alla conferenza e sottolineare il significato istituzionale e umano del percorso avviato. «Quando Federico Serri è venuto in Provincia per proporre questo premio – ha raccontato – ho detto subito che eravamo disponibili ad accompagnare la famiglia in questo percorso. Dentro la commozione generale, abbiamo capito quanto sia importante raccogliere il ricordo, anche doloroso, di una persona che ha lasciato tanto: agli amici, ai conoscenti, alle scuole, ai suoi studenti. E trasformarlo in un’azione collettiva, viva, capace di proiettare nel presente e nel futuro i messaggi che per Federica erano fondamentali. Progetti come questo sono il modo più concreto per far vivere ancora quelle idee.»

Il marito Federico Serri ha raccontato come sia nata l’idea del premio. «Erano temi veramente importanti per Federica, perché Federica è stata un’insegnante. L’insegnamento, l’educazione delle ragazze e dei ragazzi era la sua vita. Lei riusciva ad avere una capacità incredibile di entrare in empatia con i ragazzi e farli tirare fuori le emozioni più vere e il loro essere: per lei era ossigeno, era la vita. Abbiamo pensato, insieme ai miei figli, alla famiglia e ai miei suoceri, di trovare un modo per ricordarla che potesse essere proprio far lavorare i ragazzi, i suoi ragazzi, con degli elaborati in ambito letterario – la sua vita – declinato alle differenze di genere. Abbiamo proposto questo progetto alla Provincia e abbiamo ottenuto subito un ascolto incredibile, grazie al Presidente, ai consiglieri e a tutti i tecnici della Provincia siamo riusciti a metterlo in piedi. Grazie anche all’Associazione Non da Sola, che per tanti anni è stata la vita di Federica, sia sul piano umano che su quello professionale, perché le operatrici del Centro Antiviolenza erano diventate anche amiche di Federica. Siamo davvero contenti di aver messo insieme tutto questo.»

Infine, Alessandra Campani, socia fondatrice di Nondasola, ha spiegato quanto l’associazione senta questo premio come naturale prosecuzione del percorso di Federica. «Federica è stata una socia volontaria dell’Associazione Nondasola. È stata attiva nell’accoglienza delle donne vittime di violenza e nel gruppo scuola, dove metteva tutta la sua passione educativa. Era una volontaria vera, rigorosa, generosa, che non si limitava alla retorica ma agiva nella sostanza. Per noi è stato naturale pensare di ricordarla laddove avrebbe voluto continuare a essere: nelle scuole, accanto a ragazzi e ragazze. Questo bando è memoria, ma anche impegno presente».

Campani ha anche voluto ringraziare la famiglia Menabue–Serri per la straordinaria disponibilità con cui si è resa partecipe del progetto, sottolineando come il montepremi inizialmente proposto fosse persino superiore a quanto poi definito. «Un gesto di grande generosità – ha detto – che la Provincia ha saputo accompagnare con equilibrio, individuando una cifra che fosse al tempo stesso significativa, ma comunque adeguata al contesto scolastico».

Il Premio Federica Menabue nasce per trasformare un ricordo in una semina. È un invito alle nuove generazioni a riflettere, esprimersi, partecipare. Un modo per dare continuità a un impegno e a una visione che hanno lasciato un segno profondo nella nostra comunità.

Il bando completo, il modulo di partecipazione, la liberatoria per immagini e video e l’informativa sulla privacy sono disponibili sulla pagina dedicata del sito della Provincia di Reggio Emilia: https://www.provincia.re.it/aree-tematiche/pari-opportunita/premio-federica-menabue/

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Scuola o l’Ufficio Pari Opportunità della Provincia scrivendo a info@provincia.re.it o telefonando allo 0522 444111.