Concita De Gregorio (immagine a corredo fornita dal Comune di Modena)

Giovedì 9 ottobre alle 19, nel giardino di Palazzo Coccapani (corso Vittorio Emanuele II, 59), si conclude “Morgante. Il giardino dei racconti”, la rassegna letteraria curata da Beppe Cottafavi che, per quattro giovedì, ha trasformato uno degli angoli più segreti e suggestivi di Modena in un luogo dedicato alla parola, alla voce, al racconto.

A chiudere il ciclo di incontri arriva una delle voci più limpide e autorevoli del panorama culturale italiano, Concita De Gregorio, editorialista di Repubblica e scrittrice, da sempre attenta ai linguaggi del reale e alle narrazioni dell’anima. A Modena presenta il suo nuovo romanzo, “Di madre in figlia” (Feltrinelli), un’opera che intreccia tre generazioni femminili in un dialogo capace di risuonare come una memoria condivisa e collettiva.

Al centro del libro ci sono Marilù, Angela e Adelaide: tre donne unite da un legame complesso e luminoso. Marilù, la nonna, un tempo giovane rivoluzionaria, vive ora in cima a un’isola, immersa nel silenzio e nella natura selvaggia. Angela, sua figlia, è una donna che ha sempre sentito l’amore materno come una mancanza, un’assenza distratta. Quando per ragioni di lavoro decide di lasciare per qualche mese la propria figlia adolescente alla madre, non immagina che quel gesto aprirà una porta sul passato — e forse anche sul futuro. E poi c’è Adelaide, figlia del nostro tempo, cresciuta online, abituata a fotografare ciò che vive senza quasi mai viverlo davvero: la convivenza con la nonna, lontana da ogni connessione, sarà per lei prima uno strappo, poi una lenta e dolce rinascita.

Con la consueta scrittura elegante, empatica, mai retorica, Concita De Gregorio conduce il lettore in una storia di madri e figlie, di silenzi e ritorni, di ferite che diventano legami. Il romanzo diventa così una riflessione sull’identità femminile, sul tempo e sulla trasmissione invisibile di gesti, sguardi e desideri.

L’incontro si tiene nel giardino di Palazzo Coccapani, un luogo di grande fascino barocco dove, grazie alla collaborazione tra Comune di Modena e Agenzia del Demanio, la letteratura trova casa per un’ultima serata all’aperto di parole e ascolto. Il titolo della rassegna, “Morgante”, evoca il poema cavalleresco di Luigi Pulci del 1481, ma rimanda anche a un tesoro nascosto proprio tra le mura di Palazzo Coccapani d’Aragona: un esemplare unico al mondo di quell’opera, custodito nella collezione del palazzo.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. In caso di maltempo, l’incontro si tiene presso la Sala Leonelli della Camera di Commercio (via Ganaceto 134).