Ieri, 12 ottobre 2025, una delegazione della comunità di Castel San Pietro Terme ha partecipato alla Marcia della Pace Perugia–Assisi, portando con sé lo spirito di partecipazione, solidarietà e impegno che caratterizza il nostro territorio.

Un gruppo numeroso e appassionato di cittadine e cittadini, insieme alle associazioni che animano la vita sociale castellana e la collaborazione organizzativa della CGIL, ha preso parte alla marcia in un clima di forte condivisione e dialogo. L’incontro con amministratrici e amministratori provenienti da tutta Italia ha reso l’esperienza ancora più significativa, confermando il valore di una rete nazionale impegnata per la pace e la democrazia.

“La nostra presenza come comunità di Castel San Pietro Terme alla marcia non è stata solo simbolica,” dichiara l’Assessora alla Pace e alle Pari Opportunità, Silvia Serotti, “ma è la testimonianza che la pace è possibile e che partecipare come città significa voler essere attivi nel costruire ogni giorno la pace dentro le nostre comunità: nelle scelte di governo, nei gesti quotidiani di dialogo e accoglienza. La pace ha valore se è un impegno condiviso, che nasce dall’incontro tra le persone, dal dialogo tra i popoli e tra le generazioni diverse. È questa la politica di cui abbiamo bisogno”.

In un tempo in cui i venti di guerra soffiano impetuosi e le fondamenta della democrazia sembrano vacillare, marciare insieme assume un significato potente. Come ricorda il Prof. Tommaso Montanari Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, non può esistere una vera libertà senza democrazia, e la pace non è semplice assenza di conflitto, ma una costruzione quotidiana che si nutre di giustizia sociale e diritti garantiti per tutte e tutti.

Come donne, sentiamo questa urgenza in modo ancora più profondo. La logica della guerra è la logica del patriarcato: la sopraffazione, la violenza, la negazione dell’altro. Ce lo ricorda il pensiero femminista, di cui la giornalista Chiara Carini è voce acuta, quando afferma che la pace si costruisce a partire dalla messa in discussione dei rapporti di potere, anche quelli che attraversano la nostra quotidianità.

La delegazione castellana ha portato nel proprio cammino lo spirito di “Tessere la pace, custodire il futuro”, la carta di intenti che unisce le pratiche femministe di tutta Italia e invita a creare reti di solidarietà secondo il metodo del “10, 100, 1000”, per moltiplicare le voci e le azioni a favore della pace.

La partecipazione alla Marcia della Pace rappresenta un tassello del grande mosaico di speranze che si oppongono alla rassegnazione. Perché la pace non si delega, si tesse. E si tesse a partire dai nostri territori, dal dialogo e dal coraggio di chi, ogni giorno, sceglie da che parte stare: la parte della democrazia, della libertà, della pace.