prove spettacolo (ph©RolandoPaoloGuerzoni)

L’opera andrà in scena venerdì 24 ottobre 2025 alle 20, sabato 25 alle 18 (fuori abbonamento) e domenica 26 alle 15.30 in un nuovo spettacolo curato dal Teatro e presentato in coproduzione con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, dove sarà in scena la settimana successiva.

L’allestimento, firmato dal regista Federico Grazzini, è stato realizzato in collaborazione con OperaLombardia e il Teatro del Giglio di Lucca. Massimo Zanetti, direttore di fama internazionale con successi operistici che vanno dal festival di Salisburgo al Teatro alla Scala, sarà alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana, del Coro Lirico di Modena – preparato da Giovanni Farina – e di un prestigioso cast. In scena si vedranno, nei ruoli principali, il Nabucco di Fabian Veloz (24, 26/10) e Alexey Zelenkov (25/10), Ismaele di Matteo Desole, Zaccaria di Riccardo Zanellato (24, 26/10) e Ramaz Chikviladze (25/10), e la Abigaille di Marta Torbidoni (24, 26/10) e Svetlana Kasian (25/10).

Giovedì 23 ottobre alle ore 18 Alberto Mattioli sarà ospite di Invito all’opera, la rassegna di guide all’ascolto presentata in collaborazione con Amici dei Teatri Modenesi al Ridotto del Teatro (durata 60 minuti, ingresso libero da via Goldoni 1).

L’opera sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube di OperaStreaming nella recita di domenica 26.

 “L’estetica dello spettacolo – commenta Federico Grazzini, che ha messo in scena lo stesso titolo per il Teatro dell’Opera di Roma oltre alle numerose opere curate per il Wexford Opera Festival, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Regio di Parma, l’Opéra de Nice e il Teatro Comunale di Bologna – combina passato e futuro, enfatizzando l’universalità del messaggio dell’opera. Nabucco diventa così una ‘favola moderna’ che esplora i temi universali della lotta per la libertà e la ricerca di redenzione, diventando uno specchio per la società contemporanea. Il pubblico è invitato a riconoscere nella vicenda non solo un racconto biblico, ma un’allegoria senza tempo, in cui si riflettono le inquietudini dell’umanità di oggi.”

 La terza opera di Verdi, un dramma appassionante sulla caduta dell’antica Gerusalemme per mano di Nabucodonosor (Nabucco) e sul successivo esilio degli Ebrei a Babilonia, fu un successo spettacolare al suo debutto al Teatro alla Scala di Milano, nel 1842, e lanciò il ventottenne compositore sulla ribalta internazionale. Dopo la morte della sua prima moglie e dei due figli e il disastroso insuccesso della sua opera precedente, la commedia Un Giorno di Regno, un Verdi disilluso aveva deciso di smettere di comporre. Si dice che cambiò idea quando vide il libretto di Temistocle Solera aperto sui versi del ‘Va’ pensiero’. Ispirato, si mise al lavoro e creò l’opera che venne ripetuta per ben cinquantasette repliche sul palcoscenico scaligero.
Il Coro degli Ebrei nell’Atto III (‘Va, pensiero’), in cui gli Israeliti esprimono la nostalgia per la loro patria, divenne il simbolo del Risorgimento italiano ed è stato a lungo considerato una sorta di inno nazionale non ufficiale. Sessant’anni dopo la sua composizione, Arturo Toscanini diresse il brano ai funerali di Stato di Verdi a Milano, guidando le imponenti forze di orchestre e cori provenienti da tutta Italia.

Biglietti da 22 a 65€ salvo riduzioni
I biglietti si possono acquistare online, presso la biglietteria del Teatro, o telefonando allo 059 2033010. Info www.teatrocomunalemodena.it.